Una domanda corre di cucina in cucina in questo tempo di “auto-isolamento”: come preservare al meglio i preziosi ingredienti? Di seguitovi proponiamo un esempio.
L’eccellente salsiccia tradizionale siciliana, riconosciuta come P.a.t. dalla Regione siciliana, è una delle tipicità che non manca sulla tavola invernale e primaverile e, spesso, la gradiamo arrostita o al forno. Ma, se ne rimane, finirà con l’essere sprecata perché se la riscaldiamo si asciuga troppo e il suo grasso naturale assume un sapore amarognolo perdendo la sua naturale dolcezza. Che fare? La soluzione c’è! Ed anche più d’una…
Con le foglie più esterne del finocchio (le interne e tenere le userete per l’insalata) preparate una crema: mettetele a stufare, con un po’ di cipolla, con un pochino di latte, acqua, un filo di olio evo, sale, pepe e noce moscata. Lasciate cuocere sino a che non sia morbidissimo e poi frullare con un frullatore a immersione aggiungendo un po’ di parmigiano grattugiato. Mentre il finocchio cuoce, spellate e sbriciolate la salsiccia avanzata; unitela alla crema di finocchio e, con questo intingolo, condite fusilli o paccheri o maccheroncini o altra pasta corta che preferite.
Soluzione numero due: affettate sottilmente del radicchio rosso e fatelo rosolare in tegame con un po’ di cipolla e olio evo; aggiungete sale e pepe e sfumate con un po’ di vino rosso; aggiungete del riso per risotti e portate a cottura aggiungendo un po’ di brodo o di acqua calda. Nel frattempo, spellate e sbriciolate la salsiccia avanzata; unitela al risotto negli ultimi cinque minuti di cottura, mantecate con un filo d’olio evo e una spolverata di caciocavallo semidolce grattugiato. A piacere, potete aggiungere anche un pugnetto di gherigli di noce tritati.
Nell’una o nell’altra versione, avrete recuperato un avanzo trasformandolo in un piatto gustoso. Buon appetito!
*L’autrice e Prefetto Sicilia AIGS – Direttore Accademico I Monsù – martanna2@virgilio.it –