Il Marcellino è straripato a Siracusa
Doveva essere la presentazione di un libro di memorie ed è diventata una lezione deontologica per operatori della giustizia.
Quella che si preannunciava come l’adunata di vecchi amici si è trasformata in un simposio dove, parafrasando la definizione di Wikipedia, si è articolato non tanto un dialogo, quanto le varie parti di un agone oratorio, in cui ciascuno degli interlocutori chiamati in causa fra le pagine del libro ha esposto con un ampio discorso la propria teoria su Vita e professioni giuridiche.
“Tra i personaggi della pubblicazione – spoilera Gianni Failla, fratello dell’autore e come lui avvocato – alcuni sono, in particolare, molto legati alla Città di Siracusa e alla migliore “Siracusanità”, ma pure al vasto e sfaccettato mondo della Giustizia professionalmente e variamente vissuta, lungo diversi e storici decenni, nelle austere e pure umane aule giudiziarie del circondario del Tribunale aretuseo. Nel testo – continua Gianni – si trovano figure di insigni uomini-magistrati come Gabriele Alicata, Severino Santiapichi, Lucio Finocchiaro, Libero Troja, Salvatore Paglialunga e Giovanni Falcone con i loro inconfondibili e lungimiranti temperamenti, con le loro filosofie di vita. Uomini veri – continua l’avvocato – nelle loro specifiche peculiarità, con i loro alti meriti ma anche con le loro fragilità. Sono preziose testimonianze di una grande Siracusa che merita di non cadere nell’abbandono della Memoria. Queste testimonianze di umanità vera – conclude Gianni – ci spingono a credere che realmente esistono esempi positivi da custodire con fedeltà nel nostro Territorio e consegnare alle nuove generazioni”.
Proprio così, perché nel corso della rievocazione dei tempi dei “Calippisi”, Aldo Failla ha fatto rivivere e partecipare all’incontro i personaggi che hanno impreziosito la sua vita civile e professionale; non poteva mancare, ovviamente, la narrazione delle azioni goliardiche della compagnia dell’Iris.
Nell’affollata sala del santuario della Madonna delle Lacrime, infatti, con la regia dell’avv. Pucci Piccione, attraverso la lettura di alcune pagine del libro hanno “interloquito” il giudice Libero Troja con la lettura affidata alla voce del figlio avv. Alvise Troja, del Foro di Siracusa; il giovane pretore Giovanni Falcone con la lettura affidata al magistrato Andrea Reale, del Tribunale di Ragusa; il presidente Lucio Finocchiaro con la lettura affidata alla voce della figlia avv. Elena Finocchiaro, del Foro di Siracusa.
Per una sera, quindi, per utilizzare la metafora di Aldo Failla, è come se le acque del fiume Marcellino, tracimando, si fossero mischiate all’Anapo per continuare a raccontare una civiltà umana e giuridica fondata sul rispetto reciproco delle persone che con la più disparata umanità interpretano i diversi ruoli che si sono ritrovati a ricoprire.
Un mondo, come ha tenuto a sottolineare Pucci Piccione, interrogando l’Autore, che sembra scomparire ai nostri occhi. Ma forse è meglio leggere il libro per poter ipotizzare alcune risposte sul futuro 2.0 di certe professioni che fanno rima con la tenuta democratica di una comunità.
- I Calippisi di Villa Borghese di Aldo Failla, Duetredue Edizioni – Contorni, Carlentini 2022