Sant’Atanàsio, in un discorso sulla risurrezione di Cristo (5), dice: “Perciò i morti sui quali domina colui che è risorto, non sono più morti, ma viventi; e domina su di loro la vita proprio perché vivano, senza temere più la morte, come «Cristo, risuscitato dai morti, non muore più» (Rm 6, 9).

Così risuscitati e liberati dalla corruzione, non vedranno più la morte, ma parteciperanno alla risurrezione di Cristo, come Cristo fu partecipe della loro morte.

In Cristo Salvatore nostro, fra Vittorio Cesare Midolo esattamente un anno fa rendeva la sua anima a Dio, dopo una prostrante malattia, accettata e vissuta con fede. Mentre ci consola la promessa dell’immortalità futura, per ricordare il giovane frate deceduto il 21 febbraio 2022 amante della vita consacrata e dei luoghi di forte spiritualità, si è svolta a Sortino lunedì 20 febbraio con numerosa partecipazione di fedeli, una adorazione vocazionale nel monastero delle Adoratrici Perpetue del Santissimo sacramento, guidata da fra Matteo Pugliares e William Bellanza.

Il giorno successivo, anniversario della morte, la Messa in ricordo di fra Vittorio è stata celebrata dal ministro Provinciale fra Pietro Giaracca  nella chiesa dei frati minori cappuccini di Sortino, alla presenza di tanti frati confratelli cappuccini e un vastissimo numero di persone. Il ministro provinciale, ricordando la bontà d’animo di fra Vittorio, ha esortato i fedeli a credere sempre nelle promesse di Dio, anche quando queste ci sembra non si realizzino. Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio: è questa la grande promessa che il Signore concede ai suoi figli. Poiché ai fedeli del Signore la vita non è tolta, ma trasformata e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata per noi una abitazione eterna nel cielo.

  • Nell’immagine in evidenza il ritratto di fraVittorio realizzato dal confratello fra Matteo Pugliares
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