Lavoro e persone diversamente abili. Cenni sul DL 48/23 e falle della L 68/1999
Il Decreto legge n. 48/2023, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 4 maggio 2023 e titolato “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro”, è stato approvato in Consiglio dei ministri il 1 maggio u.s.
Le novità che riguardano da vicino il mondo della disabilità sono relative sia ai disabili titolari di assegno di inclusione (vecchio reddito di cittadinanza), sia ai disabili le cui famiglie non usufruiscono del succitato assegno.
In particolare, l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità che usufruiscono dell’assegno di inclusione è favorito assegnando dei contributi a quegli enti del terzo settore, che si occupano di mediazione e accompagnamento degli stessi diversamente abili.
Per i diversamente abili che non fanno parte del caso di cui sopra, c’è un’altra opportunità e cioè il fondo che garantisce un contributo per ciascuna persona con disabilità di età compresa fra i 18 e i 35 anni assunta da enti del settore tra i mesi di agosto 2022 e dicembre 2023. Non si precisano l’entità del contributo e le modalità di accesso. I criteri saranno definiti entro marzo 2024.
L’anomalia di quanto scritto è che i criteri con i quali saranno assegnati i contributi summenzionati, saranno definiti in un arco temporale che prevede una data di scadenza successiva a quella di assunzione dei lavoratori (sic!).
Ad oggi, non sappiamo quanto sarà erogato e se queste somme saranno una tantum o continuative.
Nella quotidianità, l’assunzione dei lavoratori diversamente abili, avviene attraverso la legge 68/1999 conosciuta come legge del collocamento mirato.
All’interno della stessa, le diverse abilità presenti possono concorrere per la medesima richiesta di lavoro.
Ci siano consentite due considerazioni, fatte sulla base di esperienze vissute direttamente da alcune categorie di diversamente abili che tentano da anni di trovare lavoro nella nostra bella Siracusa.
La prima: la diversa abilità con lieve/grave ritardo mentale in grado di potere svolgere un’attività lavorativa, non riesce ad essere assorbita con un contratto a tempo indeterminato dalle aziende che, al massimo, consentono loro dei tirocini o dei contratti a termine. Per la cronaca, all’interno del collocamento mirato sono incluse tutte le categorie di disabilità, senza distinguere la menomazione (qualcosa che afferisce all’ambito fisico, così come vuole l’organizzazione mondiale della sanità), dal ritardo mentale.
La seconda: non arrivano a conoscenza di molte associazioni che si occupano di diversamente abili nella nostra provincia, gli avvisi pubblicati sul sito della Regione siciliana in merito alla richiesta di personale da parte del centro per l’impiego, inerenti alla legge 68/1999.
Quali le conclusioni propositive a tutto ciò?
- Sarebbe il caso che il comune di Siracusa si dotasse di un garante comunale della disabilità (dato che esiste il regolamento ma non la figura), fondamentale per il raccordo tra la consulta territoriale della disabilità e le famiglie/associazioni che si occupano della stessa;
- Sarebbe il caso che il comune di Siracusa censisse sia le diverse abilità, sia le associazioni di diversamente abili presenti sul territorio;
- Sarebbe il caso che il comune di Siracusa si dotasse di uno sportello mirato provvisto di un avvocato e di un commercialista, esperti nelle tematiche della disabilità, cosi da veicolare le informazioni riguardanti la disabilità alle famiglie/associazioni direttamente coinvolte;
- Sarebbe il caso che il comune di Siracusa si dotasse di un apposito ufficio per il collocamento mirato delle diverse abilità, così da avere un punto di riferimento univoco ed efficiente per la ricerca del lavoro e la collocazione delle persone con diversa abilità nel variegato mondo che lo riguarda.
Per aspera ad astra…
Per approfondimenti:
https://www.agenziaiura.it/2023/05/07/il-decreto-lavoro-e-le-misure-per-la-disabilita/#
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/05/04/23G00057/sg
– Nella immagine in evidenza un momento dell’incontro in San Pietro con il Papa e il Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità,