Il verde pubblico in città è certamente materia delicata. La sua gestione richiede ingenti risorse non solo umane, soprattutto economiche.

La divisione in lotti della città per l’espletamento del servizio non aveva dato l’esito sperato. Lo stato di abbandono di alcune zone con la conseguente mancanza di interventi di falciatura e diserbo aveva acceso aspre polemiche.

Lo scorso febbraio Palazzo Vermexio aveva approvato il piano economico e si apprestava a pubblicare la gara per il verde pubblico e la scerbatura, per un importo da 3 milioni di euro circa.

La cifra stanziata per 24 mesi di servizio dovrebbe riguardare il servizio di gestione di parchi e giardini, manutenzione del verde urbano e scerbatura.

Con la scerbatura ovvero la rimozione delle erbe infestanti che da tempo invadono i marciapiedi e i bordi delle strade, dovrebbe essere garantito ai pedoni il passaggio sui marciapiedi.

Nota stonata è il fattore tempo. Siamo a luglio e la città ha ancora bisogno di una sbirciatina. Camminare sui marciapiedi è un’impresa impegnativa.

Le piste ciclabili hanno ridotto le corsie transitabili per le automobili e i motorini si arrogano il diritto di usare le corsie riservate alle bici e, quando queste ultime sono occupate, transitano impuniti sui marciapiedi, con grave pericolo per i pedoni.

Una città che si definisce sostenibile dovrebbe garantire accurati controlli e incoraggiare i cittadini a lasciare l’auto, privilegiando la passeggiata.

Il verde pubblico deve essere curato con interventi programmati a dovere per evitare scene non decorose per una città civile, sicura  e  “turistica”

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