Titolo della settimana: Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, 2007.

Concludiamo la cavalcata sul più famoso archeologo del cinema con il titolo sicuramente più debole della saga.

Questo episodio, uscito a 19anni di distanza dall’ultima crociata e soltanto per l’insistenza di Harrison Ford:  Lucas e  Spielbergone non erano troppo convinti del progetto, ma l’insistenza dell’amico riuscì a riportarli in sella con sceneggiatura affidata a David Koepp. Aspetto non secondario per Siracusa,  considerato che il prosieguo della gettonatissima seria ha dato l’occasione di girare un altro episodio ancora fino ad arrivare nella nostra Città.

Un film però nato stanco sia a livello di sceneggiatura che dì personaggi, di questo si accorse Spielberg, che per salvare capre e cavoli contattò per ben due volte il papà di Indy, sua maestà Sean Connery, che una volta letto il copione si sfilò elegantemente dall’operazione preferendo il rilassante golf nella sua amata Scozia. Non restava che affiancare a Ford, all’epoca 68enne, Shia La Boeuf e Kate Blanchette che si salvano appena, mentre non possiamo dire questo di John Hurt e Karen Allen. La storia è abbastanza farraginosa, volendo creare un mix tra avventura e fantascienza, nonostante l’abilità registica fuori discussione con movimenti di macchina e carrellate e una notevole fotografia di Jano Kominski. Anche il colpo di scena della rivelazione della paternità dell’eroe risulta, ad un pubblico ormai scafato, alquanto  privo di pathos.

Qualche tocco di magia si intravede, tutto sommato buona la prova di Ford, ma queste due componenti non bastano per salvare un film che a volte declina nel ridicolo con la scena del frigorifero volante . Come detto in qualche precedente articolo riguardante la saga, per quanto mi riguarda poteva essere benissimo conclusa nel 1989. Solamente per motivi affettivi salviamo le location del quinto e si spera definitivo film della saga.Film consigliato agli estimatori di Indiana Jones. Buona visione

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