Un tempo la Sicilia era ricca di personalità che hanno arricchito lo stato unitario, basti dire delle riforme di Francesco Crispi, delle intuizioni di Sturzo, dell’equilibrio di Enrico De Nicola.
Poi questo patrimonio morale si è man mano affievolito, rimanendo solo pochi “esemplari” di una scuola illuminata, vedi Sergio Mattarella.
Con lo statuto autonomistico, nato prima della Costituzione repubblicana, si parlava della “specialità” dell’Isola, tanto da chiamarsi “Regione Siciliana” e non banalmente “Regione Sicilia”.
Poi il resto è storia nota. Alle iniziative di modernizzazione dell’isola si è contrapposta una violenta reazione criminale, mafiosa. Le istituzioni democratiche hanno pagato un alto tributo di sangue ma non sono stati pochi i colletti bianchi che hanno utilizzato addirittura “l’antimafia” per svuotare la Sicilia anche economicamente.
Purtroppo il coraggio di pochi e il silenzio operoso di tanti non è bastato ad arginare la mediocrità di molti che pian piano hanno reso vani i contenuti e le potenzialità della “specialità” siciliana, condannando intere generazioni di giovani ad emigrare.
La Sicilia è ormai terra di trolley.
Il vuoto pneumatico che avvinghia da anni i palazzi della Regione non riesce a far invertire la rotta ad un territorio magico, utile ormai solo ai set cinematografici. Ma oltre la cinepresa c’è una realtà sempre più in bilico.
Quindi non stupisce se il presidente Musumeci arriva terzo, su tre, nelle votazioni per scegliere i “grandi elettori siciliani” che parteciperanno a fine mese alla elezione del Presidente della Repubblica.
Quello che amareggia oltremodo è l’eccesso di narcisismo che lui – rappresentante ideale della attuale classe politica siciliana- dimostra di avere, fino al punto da azzerare l’intera giunta regionale come ritorsione ai suoi alleati-traditori, nonostante l’emergenza di questa nuova ondata pandemica ed il dibattitto acceso sui fondi del PNRR.
Ma davvero Musumeci è così scollegato dalla realtà da non aver capito in che mondo edulcorato vivono i deputati siciliani? O forse è talmente consapevole del mal funzionamento della Regione che amministra – e altri prima di lui non sono stati da meno – che ha deciso di bloccare la macchina parassitaria regionale per fare un bene alla Sicilia.
Questa è la nostra Isola, terra di paradossi, non a caso ha dato i natali a Pirandello.