Venerdì 29 settembre Sortino ha festeggiato come una festa di paese i 25 anni di professione religiosa del frate Cappuccino Matteo Pugliares, conosciuto ai nostri lettori per la rubrica “AnimoInVerso“: autorità cittadine e militari, associazioni di volontariato, sacerdoti e frati da tutta la Sicilia e gente, tanta gente che la celebrazione eucaristica si è svolta nella più ampia Chiesa Madre. Il coro di Augusta, città natale di Matteo e le chitarre delle suore Sacramentine, hanno riempito di musica l’atmosfera già carica di letizia.

E pensare – ricorda tanto incredulo quanto grato il frate – che quando da giovane sacerdote arrivai in convento con fra Emiliano ci contavamo sulle dita di una mano – poi, commosso, ha continuato – ed questo percorso il mio pensiero va  ai confratelli  Giovanni Zappula,  Rocco Quattrocchi e Vittorio Midolo che insieme a Francesco d’Assissi contemplano lo sguardo amorevole del Padre“.

Dopo il saluto di accoglienza del parroco don Luigi Cafra che ha ricordato il comune incontro di lui seminarista e fra Matteo post novizio, è stata la volta del ministro della provincia siciliana dei Cappuccini, fra’ Pietro Giarracca, a salutare con affetto il festeggiato: “Una ricorrenza, quella dei 25 anni in un giorno molto caro a san Francesco che era molto legato all’arcangelo Michele e alle sue lotte contro il male”.

A 25 anni dalla sua professione religiosa, Matteo Pugliares ha voluto ringraziare quanti gli sono stati accanto in questi anni a modo suo, scrivendo un testo dedicato all’uomo che ha ispirato il suo percorso umano e spirituale, san Francesco:  un’opera ad hoc, affinché anche noi possiamo comprendere pienamente il senso del loro incontro.

Fra Matteo Pugliares

Il mio Francesco del frate cappuccino – ci anticipa la professorella Maria Catena De Leo –  tratteggia con delicatezza e profondo amore la figura del Santo di Assisi.

“Ci riporta il messaggio integrale del Santo, perché esso diventi strumento di conversione e fondamento per un’umanità rinnovata. Matteo non vuole creare un saggio scientifico, ma vuole condividere con noi i valori e l’opera fi Francesco per testimoniarne l’universalità e l’attualità. L’opera, tuttavia non vuole essere per Pugliares un punto fermo bensì un voler “tracciare un bilancio e ripartire per un ulteriore cammino”.

“Matteo – continua la professoressa – ci rappresenta l’uomo Francesco, il suo travaglio, il sorgere della sua vocazione, gli innumerevoli ostacoli affrontati e la genialità delle sue intuizioni, che sembrano oggi più attuali che mai. Ecco perché Matteo ha scelto come sottotitolo della sua opera “attualità della spiritualità francescana”.

La semplicità del linguaggio e dell’argomentazione utilizzati da Matteo sono assolutamente coerenti con il messaggio francescano. Matteo vuole arrivare a tutti, desidera che il suo testo sia accessibile ad ogni lettore ed è riuscito pienamente nel suo intento. Ha scelto la via maestra, quella della semplicità, che non è solo nella forma espressiva utilizzata, ma è anche un tratto distintivo dell’intero messaggio francescano, un leitmotiv che ci ricorda di essere sempre legati all’umiltà se vogliamo raggiungere le più alte vette della santità. Quindi semplicità come purezza, come assenza di artificio, come verità e pienezza di senso.

Matteo desidera raccontare il suo Francesco a tutti noi, affinché dall’incontro con lui possa sorgere la speranza di un mondo migliore. La gratitudine per la conversione, che ha sconvolto la sua vita, diventa quindi volontà di apostolato, che mira alla ricerca di un mondo solidale e più fraterno, più rispettoso della natura”.

Domenica 1 ottobre alle ore 19,30 l’opera di Matteo Pugliares sarà presentata nel convento dei frati Cappuccini di Sortino a cura della prof.ssa De Leo e del prof. Luigi Ingaliso.

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