I classici dell’estate. I pugni in tasca (1965) di Marco Bellocchio.
Opera prima del venticinquenne Bellocchio, paragonabile, con le dovute proporzioni, a Quarto potere di Welles, per l’impatto storico avuto sul nostro cinema e non solo. Film di rottura, folgorante, in grado di scuotere le coscienze e la settima arte sin dalle fondamenta. Tre anni prima del ’68, un attacco feroce e totale alla classe borghese, e di conseguenza la sua dissoluzione per mano del protagonista, un indimenticabile Lou Castel, in un ruolo pensato inizialmente per Gianni Morandi, il quale, dopo aver accettato l’invito di Bellocchio, si vide costretto a rinunciare, a causa delle forti pressioni della RCA, la sua casa discografica, spaventata dall’effetto negativo del film sul prosieguo della sua carriera artistica. In una agiata casa borghese sull’Appennino Piacentino, a Bobbio, vera casa di Bellocchio, vivono, insieme alla madre cieca, quattro figli: Augusto, il maggiore, la sorella Giulia, segretamente innamorata di lui, e altri due fratelli, Alessandro, epilettico, come Giulia, e Leone, ritardato. Quando Augusto conosce Lucia e pensa al matrimonio, si verificano una serie di eventi irreparabili. Non sveliamo altro di un film che qualche lettore potrebbe non aver visto, e che quindi può scoprire da sé, questa meraviglia del cinema mondiale. Bellocchio, sin dal titolo I pugni in tasca, descrive una generazione pronta a esplodere o implodere, anticipando quello che sarebbe avvenuto pochi anni dopo, scardinando tutti i topoi che rendevano intoccabili le famiglie borghesi, come la sua. Un film anarchico all’estremo, dove tra tutti i componenti del nucleo familiare vi è un sentimento di odio-amore l’un per l’altro.
Pellicola catartica, tragica, geniale e d’avanguardia, in una sola parola: grande cinema. E come abbiamo detto in apertura, uno dei migliori esordi di sempre, insieme a I 400 colpi di Truffaut, per un regista che, fino ai giorni nostri, difficilmente ha sbagliato un film. Rifiutato al Festival di Venezia, vinse premi in serie in tutto il mondo ed è stato selezionato tra i 100 film più importanti del nostro cinema. Cast: Lou Castel, Paola Pitagora, Marino Masé, Liliana Gerace, Pierluigi Troglio, Jenny McNeil. Fotografia in uno splendido bianco e nero di Alberto Marrama, musica di Ennio Morricone. Bellocchio e I pugni in tasca, vedendolo vi accorgerete che nulla è cambiato.
Buona visione.