Siamo lieti di offrire ai nostri lettori la pubblicazione integrale del testo dell’omelia dell’arcivescovo emerito mons. Giuseppe Costanzo*

Un prezioso tassello per l’attualizzazione della testimonianza della martire siracusana

In questa meditazione mi sono anche servito di alcuni spunti attinti al mio recente libretto “Con gli occhi del cuore”.

Abbiamo ascoltato il Salmo:

Chi potrà salire il monte del Signore?

Chi potrà stare nel suo luogo santo?

Chi ha mani innocenti e cuore puro,

chi non si rivolge agli idoli.

  • “Chi potrà salire il monte del Signore?”

Questa espressione definisce una relazione di amicizia, di familiarità, d’intimità con Dio. Ci ricorda Mosè, che sale sul monte e “parla faccia a faccia con Dio come uno che parla con il proprio amico”.

  • Chi ha mani innocenti: mani che non hanno mai fatto violenza, mani che si elevano per lodare Dio ed intercedere, chiedendo grazia anche per gli altri.
  • Chi ha un cuore puro: un cuore sincero capace di amare con verità; un cuore scevro da egoismi; un cuore incapace di ingannare.
  • Chi non si rivolge agli idoli: chi ha un cuore puro non può rivolgersi agli idoli perché sono surrogati di Dio, ingannevoli, sono falsi miti che non beneficano l’uomo, ma lo distruggono.

Pensiamo ad alcuni idoli della società odierna: al denaro come unico scopo del lavoro e della vita, al potere prevaricatore e tirannico, al fare sesso che si consuma senza dare e ricevere amore, al gioco che non porta gioia ma rovina economica e morale; alla religiosità paganeggiante che assicura una vuota esaltazione o una quieta fittizia.

Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe”.

Gesù ha proclamato beati i puri di cuore perché vedranno Dio.

Questi versetti del Salmo 24 delineano sinteticamente i tratti della personalità della Madonna, la piena di grazia, la Madre di Dio ed anche di Lucia, la nostra santa martire.

Nel brano evangelico dell’Incarnazione di Gesù nel seno di Maria troviamo tre esortazioni importanti non solo per Maria SS. ma per tutti noi cristiani.

La prima: “Rallegrati Maria” (Lc 1,28): anche in mezzo alle difficoltà, il cuore del credente è cuore che gioisce, perchè sa che Dio lì è presente e operante;

perché sa di non essere mai stato solo, Gesù ce l’ha promesso: “Io sono con voi tutti i giorni” (Mt 28,20).

La seconda: “Non temere Maria” (Lc 1,30). Non temere davanti alle difficoltà inevitabili, alle tentazioni immancabili, alla solitudine che sempre ci insidia.

Non temere, la tua pochezza. Dio si serve sempre di creature povere, piccole, fragili, deboli per manifestare la sua potenza, il suo amore che ci avvolge.

La terza: “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 37)

Questa parola è stata detta ad Abramo, a Geremia, a Maria, a Lucia. E viene detta a ciascuno di noi quando siamo intimoriti, indecisi, increduli.

Essa ci ricorda che la potenza di Dio non ha limiti, che la sua Parola è efficace, che la sua promessa è fedele.

Ed è invito a fidarci di Dio e a dirgli il nostro “sì” con la fiducia totale di chi sa che Egli è con noi e non ci abbandona, che viene in nostro aiuto e ci prende per mano, perché Egli è l’Amore sempre fedele e la roccia che ci salva:

“I suoi occhi sono aperti sul mondo, le sue pupille scrutano ogni uomo” (Sal 11,4)

Se, nei momenti di buio, quando dilaga la corruzione e l’ingiustizia, lasciamo che si affievolisca la speranza e crescano la rassegnazione e il disimpegno, noi facciamo vincere il maligno, non la potenza dello Spirito Santo.

Non possiamo mollare, dobbiamo ravvivare la nostra fede, una fede che fiducia totale in Cristo; una fede incarnata che prende forme concrete nelle varie situazioni della vita ed esige il nostro costante impegno di testimoniare la verità e l’amore, fino ad accettare con coraggio il nostro martirio quotidiano.

Quale?

  • il martirio di appartenere unicamente a Cristo nonostante le difficoltà e le seduzioni della pressione culturale non cristiana;
  • quello della carità e del perdono, che comporta il dovere di superare antagonismo ed egoismi per vivere in comunione fraterna con tutti;
  • quello della speranza perché tutto possiamo in Colui che ci dà forza e “se Cristo è con noi chi sarà contro di noi?”

Nulla ci è impossibile se siamo uniti a Dio e ne accogliamo lo Spirito Santo con umiltà.

Lucia ne ebbe un’esperienza sconvolgente: “Quando si tentò di trascinarla verso il luogo infame, lo Spirito Santo le diede tale immobilità che nessuno riusciva a smuoverla. Né soldati né maghi né buoi riuscirono a smuovere la vergine di Cristo che lo Spirito Santo manteneva immobile. Non erano le arti magiche a renderla così forte, come credeva Pascasio, ma la potenza di Dio.

Ed era ancora lo Spirito Santo a mettere sulla bocca di Lucia quelle parole di sapienza con cui teneva testa ai suoi persecutori.

Non siete voi a parlare – ha detto Gesù – ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi” (Mt 10,20)

Il coraggio è chiesto anche a noi, se vogliamo essere fedeli a Cristo e al suo Vangelo, e si manifesta in tanti modi: nella capacità di andare contro corrente, come Lucia, opponendoci alla logica di un mondo paganeggiante;

nella disponibilità a farci emarginare, pur di non omologarci a quegli stili di vita che ci rendono graditi agli uomini, ma nemici e lontani da Dio.

Tutti sappiamo benissimo che niente è scontato nella vita spirituale. La nostra fede potrebbe appassire, e appiattirsi in comportamenti esteriori, in abitudini religiose stereotipate.

Misurarci, confrontarci con i Santi, persone come noi ma, innanzitutto, amici di Dio e nostri amici, ci aiuta ad essere più coerenti e fedeli a Cristo, nell’oggi della nostra storia.

La vera devozione ai santi, in particolare per noi a S. Lucia, è fatta di conoscenza approfondita, di affetto, di famigliarità ma soprattutto di imitazione.

Non c’è devozione autentica senza l’imitazione.

Devozione è imitazione.

Santa Lucia ci ottenga la grazia di una fede viva in questo momento di silenziosa apostasia; una carità operosa in questo mondo carico di egoismo e di indifferenza; una speranza forte in questa epoca segnata dall’eclissi della speranza.

Santa Lucia donaci occhi nuovi:

occhi limpidi di fede,

occhi raggianti di santità,

occhi amorevoli di carità,

occhi pieni di stupore davanti al mistero dell’Amore di Dio.

 

(*) – Trascrizione a cura di Carolina e Simona Bottaro.

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