Titolo della settimana: Nel nostro cielo un rombo di tuono, 2022 di Riccardo Milani.

Questa è la storia di uno di noi, potremmo iniziare così, parafrasando una celebre canzone di Adriano Celentano degli anni 60, uno di noi è certo, ma non uno qualsiasi, è Giggiriva, rombo di tuono, soprannominato così da una grande penna italica, Gianni Brera, per l’esplosività del tiro, il sinistro, uno schioppo che spezzava il silenzio, e a Riva quel soprannome piaceva molto, azzeccato, come molti altri del giornalista. Docufilm che è una storia, non solo sportiva, del nostro paese. Gigi nato in quel di Leggiuno, Varese, vede la sua infanzia finire presto, a nove anni, con la morte del padre e poi dell’adorata madre, conosce il collegio, nato per giocare a calcio sognando gli squadroni del nord,Inter, Juve, Milan, si ritrovò una sera di mezza estate a Cagliari, accompagnato dalla sorella maggiore, convinto di restare nell’isola per una sola stagione, non se ne andrà più, si innamorò, ricambiato, di quel popolo e quella terra, diventando più sardo dei sardi stessi. Riva ha giocato 315 partite con la maglia del Cagliari, segnando 164 gol e 42 volte ha vestito la maglia della Nazionale con 35 reti, record che ancora detiene, con il culmine nel 1970 con lo storico scudetto e i mondiali Messicani, dove Gigi è uno dei grandi protagonisti, ma niente di tutto questo ha mai scalfito la sua, semplicità, la sua compostezza e il suo fuggire dai riflettori, nonostante il cinema e il mondo dello spettacolo lo reclamavano con Ponti d’oro, comprese le big del calcio, con in testa la Juve di Agnelli, pronto a sborsare un miliardo per portarlo a Torino, tutto inutile.

Nel film di Milani, grande fan del campione, la storia è un intreccio tra la Sardegna, il Riva segreto, le gemme calcistiche, i due infortuni in maglia azzurra, che costarono caro anche al Cagliari, che avrebbe vinto sicuramente un altro titolo, e le interviste alla gente comune e ai compagni di squadra e di Nazionale , i più presenti Tomasini, Albertosi, Gori e Mazzola, infine i filmati di repertorio accompagnati dalle inconfondibili voci di Enrico Amer, Sandro Ciotti e Roberto Bortoluzzi, alfieri di Tutto il calcio minuto per minuto, appuntamento immancabile degli italiani. Un’opera con una trascinante colonna sonora di Paolo Fresu, con preziose incursioni di Ennio Morricone e Fabrizio De André, uno dei suoi preferiti e che Riva conobbe, li univa il grande amore per la Sardegna, e a proposito di musica, Riva finisce dentro una canzone di Raffaella Carrà a Canzonissima, che inneggia alla bellezza del ragazzo simbolo di una generazione. Riva poi un Mondiale lo vinse ugualmente, da dirigente azzurro nel 2006, quando in piena tempesta calciopoli diventò parafulmine e guida di una squadra che nonostante tutto riportò la coppa in Italia dopo 24 anni. Quando la spedizione azzurra rientrò a Roma,in un’Italia impazzita, molti politici vollero salire sul pullman scoperto, lui hombre vertical in silenzio scese e prese una via secondaria, accendendosi una sigaretta e con la giacca a tracolla, questo era Giggiriva che non voleva saperne di scendere a patti col mondo, un campionissimo, ma soprattutto un uomo, rombo di tuono per sempre. Buona visione

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