Titolo della settimana: Killer of the flower moon di Martin Scorsese, 2023.

Fairfax, Oklahoma, anni 20. Gli indiani Osage scoprono che la loro terra è piena di petrolio, le concessioni sui terreni si innalzano e i bianchi non si fanno sfuggire l’occasione, cercando in tutti i modi di accaparrarsi l’oro nero, una serie di omicidi e strane morti si scatena in quell’angolo d’America dove si incroceranno le vite di William King Hole, ricco imprenditore soprannominato il Re, benefattore di facciata del popolo Osage, Ernest Burkarth, reduce di guerra e nipote, e Molly, una ricca ereditiera del popolo rosso.

Scorsese partendo dal saggio Gli assassini della terra rossa di David Grann ci trascina in un’altra storia americana di soprusi e violenza ai danni dei nativi, scegliendo due dei suoi attori prediletti, Leonardo Di Caprio, alla quinta collaborazione col regista, e Robert De Niro, giunto alla decima con l’amico di sempre, e riscatta con questa prova gli ultimi vent’anni passati inspiegabilmente a recitare in irritanti film parenti stretti delle pseudocommedie nostrane attuali. A 81 anni Scorsese firma un’opera potente, fatta di tempi cinematografici che stanno scomparendo, ma che rimangono la vera essenza del cinema stesso, allo stato puro e da difendere, una pellicola che per la stragrande maggioranza dei registi potrebbe essere il capolavoro di una carriera, mentre per Martin e altri pochi eletti è normalità.

Ho sentito e letto polemiche in merito alla durata del film, giudicato troppo lungo, polemica dove anche Scorsese, con classe ed eleganza ha partecipato, precisando con queste testuali parole. “Scelgo di fare film lunghi perché il pubblico è ormai abituato alle serie. Ci si chiude in casa per ore a guardare decine di episodi, quindi perché non farlo al cinema? la mia è una sfida”. Queste parole dimostrano la coerenza di un film figlio della New Hollywood e contro le logiche attuali. Vedendo il film, posso solamente dire che mi sono goduto i 206 minuti di durata, e come spesso capita con Scorsese, la noia non esiste, Killers of the flower moon è grande cinema, il tempo, critico supremo, dirà se sarà un capolavoro. Da non perdere, buona vision

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