Domenica scorsa Jannik Sinner campione italiano di tennis ha disputato a Montecarlo le semifinali del torneo di tennis Monte Carlo Masters.

Jannik Sinner a soli 22 anni è il numero 4 nel ranking ATP , la classifica mondiale dei tennisti professionisti.

La partita è stata giocata  ad altissimo livello, a dimostrazione della bravura tecnica dei giocatori, l’italiano Sinner e il greco Tsitsipas.

La partita è stata condizionata da un errore arbitrale evidente, una palla fuori non vista, che ha favorito l’avversario greco.

Un set allungato che ha incrementato i dolori muscolari di Jannik Sinner, avvantaggiando l’avversario Tsitsipas e determinando infine la sconfitta dell’italiano.

Manca sulla terra rossa l’hawk-eye, l’occhio di falco, che consente di determinare se la palla è fuori o dentro il campo. Il motivo è da attribuirsi al margine di errore che è più alto a causa dell’irregolarità e mutevolezza del terreno. Proprio per questo il giudizio dell’arbitro di sedia diventa insindacabile.

In circostanze simili chiunque avrebbe fatto le proprie rimostranze in modo acceso. Sinner no. Si è affidato alla decisione arbitrale, non nascondendo il proprio disappunto.

Una vera e propria lezione di fair play che dimostra la correttezza del tennista italiano che non cede al nervosismo e alle facili recriminazioni, anche in conferenza stampa.

Un esempio da imitare soprattutto per coloro che sono sempre pronti a criticare e cedere alle provocazioni.

Jannik Sinner, al di là del risultato della partita di Montecarlo, si conferma campione di fair play e un modello da imitare dentro e fuori dal campo.

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