PER UNA COMUNICAZIONE RESPONSABILE: PROPOSTA AL PAPA PER L’AGENDA ONU 2030
Dipende da noi: cibo per algoritmi o sazi di libertà?
“Capacità di discernere , di vigilare”. Questo il consiglio di Papa Francesco sulla Intelligenza Artificiale e sul futuro dell’umanità in rapporto alle nuove tecnologie. Opportunità ma anche rischio. Ed è su questo binomio che si gioca la scommessa dell’uomo e della sua società.
“Dipende da noi”, dice Francesco. “ Se diventare cibo per gli algoritmi oppure nutrirsi di libertà. Un cibo per il cuore , innanzitutto. Senza il quale non si cresce nella sapienza”.
Il messaggio di Francesco è chiaro. Concetti che vanno ribaditi con forza perché l’umanità ha già vissuto ( e ne paga le conseguenze) questi dubbi, queste contraddizioni. Ha già vissuto lo sviluppo errato di invenzioni e scoperte che da un lato hanno dato mille opportunità, benessere, allungamento della durata e miglioramento della qualità della vita.
Ma mentre la dinamite consentiva di scavare gallerie per far viaggiare i treni e costruire autostrade la stessa è servita per armare i cannoni per la guerra. L’energia nucleare ha prodotto elettricità ma anche la bomba atomica. La chimica produce farmaci contro il cancro ma anche devastanti armi. L’informatica ci ha portato una sviluppo eccezionale impensabile pochi decenni fa ma anche può condizionare la vita di popoli, trasmettere messaggi pericolosi, alimentare le guerre moderne.
Il progresso. Sappiamo cosa è e cosa potrebbe essere come sappiamo che andare sulla luna non ha migliorato la vita di miliardi di esseri umani. Ed oggi, anche con l’intelligenza artificiale la scommessa è sempre la stessa. L’uomo userà le nuove tecnologie per aiutare il fratello che vive nel disagio, per fare sviluppare aree del mondo che non hanno l’acqua potabile e una adeguata sanità?
Le nuove tecnologie possono essere strumenti perché l’uomo pensi ai suoi fratelli?
Ho notato che Francesco fa spesso riferimento, almeno concettualmente, ai 17 goal dell’Agenda 2030 dell’ONU. Gli “obiettivi” per un mondo più giusto, più eguale, più rispettoso della natura e dei diritti di tutti. Ebbene, mi permetto di fare una proposta al Santo Padre. Stia con le organizzazioni internazionali della Informazione e Comunicazione, che hanno chiesto all’ONU di aggiungere un diciottesimo “obiettivo” nell’Agenda 2030 e cioè la Comunicazione Responsabile. Non lesiva, anche attraverso le nuove tecnologie, dei diritti di tutti. Per una giusta conoscenza, per veicolare il messaggio umano nel mondo. Senza rischi.
(*) L’autore, giornalista, è analista di Comunicazione e Sostenibilità.