I classici dell’estate: L’uomo dei sogni (1989) di Phil Alden Robinson.
“Se lo costruisci, lui tornerà“. Questa voce sente una sera Ray Kinsella, agricoltore dell’Iowa, mentre passeggia nella sua piantagione di granturco. Dopo un iniziale sbandamento, Ray decide di costruire un campo da baseball di fronte casa, correndo il serio rischio di mettere economicamente a repentaglio la sua vita e quella di sua moglie e figlia. Una sera, quando ormai l’uomo inizia a dubitare, come tutti in paese, della sua salute mentale, accade qualcosa di straordinario. Non voglio anticipare altro di una pellicola che, ogni volta che passa in TV, la magia si compie, e diventa impossibile cambiare canale o interromperne la visione.
Film snobbato da buona parte della critica, ritenuto retorico, melenso, buonista; niente di più sbagliato. L’uomo dei sogni è pregno di quel cinema di cui ogni tanto si sente il bisogno, e come un piccolo classico riesce a far presa sul pubblico di tutte le età, invitandolo a credere sempre nei propri sogni. Metaforicamente, attraverso uno sport, il baseball, simbolo dello sport americano, che in questo caso specifico diventa universale, per la capacità di arrivare a toccare il cuore. Metafora di come i figli si allontanino dai padri, per poi scoprirne, ma è tardi, quanto si assomigliano.
Film tratto dal libro *Shoeless Joe* di W.P. Kinsella, storia di uno scandalo che portò alla squalifica di otto giocatori per scommesse nel 1919. Con i campioni del passato, Ray ritroverà anche il padre, con il quale aveva avuto un rapporto turbolento, interpretato da Ray Liotta, da poco scomparso, che interpreta Shoeless, giocatore al centro del caso. A contribuire al successo della pellicola un cast che meglio è difficile: Kevin Costner, non ancora John Dunbar, James Earl Jones e il monumento Burt Lancaster, qui al congedo cinematografico. La frase “Se lo costruisci, lui tornerà” figura al 39º posto nella lista delle migliori citazioni del cinema di tutti i tempi, mentre il film è al sesto posto per quanto riguarda i fantasy. Infine, dal 2017 ha un posto nella Biblioteca del Congresso USA. Se volete approfondire l’argomento, vi consiglio l’interessante film del 1988 *Otto uomini fuori* di John Sayles.
Tutto questo mentre anche da noi sbarca “The Horizon Saga”, ultima fatica di Kevin Costner, l’uomo che sui sogni, a volte anche impossibili, ha costruito una carriera. Buona visione!