Il nuovo ospedale di Siracusa si sta dimostrando la più potente arma di distrazione di massa che sia mai esistita in provincia.

Ma chi può credere davvero che bastino quattro mura per assicurare “cura” alle persone?

“Sana sanità” è solo un problema di nuovi finanziamenti da reperire o è piuttosto una questione di sensibilità umana e chiare scelte politiche da verificare nella quotidianità?

La logica sottesa alla nomina dei super mega Manager – che di super hanno purtroppo dimostrato solo gli appannaggi – negli anni ha dimostrato essere funzionale soprattutto alla subdola gestione degli equilibrismi politici (clientelari?) che alle soluzioni economicamente confacenti per assicurare una sanità rispettosa delle persone.

Che fine hanno fatto “i pazienti” e i “primari” di un tempo, sacrificati sull’altare dell’efficientamento (quale?) dei pubblici servizi?

Che ben venga quindi il desiato ‘Spitali, ma in attesa che innalzino finalmente le mura non sarebbe intanto il  caso di mandare comunque medici, infermieri, lenzuola e lettini nelle corsie per assistere chi già oggi soffre?

Se già adesso “nel poco” non si saprà dimostrare di avere a cuore l’abc degli insegnamenti di Ippocrate, la nuova avveniristica  strombazzata struttura rischia concretamente di diventare l’ennesimo sepolcro imbiancato per amplificare gli sprechi parassitari a danno, sempre, dei più deboli che non possono permettersi altro.

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