71° anniversario Lacrimazione – Siamo ancora in grado di piangere?
Siamo al settantunesimo anniversario della Lacrimazione della Madonna di Siracusa. Il tema scelto per quest’anno di grazia si ispira alle parole di Papa Francesco, che in più occasioni ha sottolineato l’importanza del segno delle lacrime della Madonna: «Maria piange per i suoi figli che soffrono».
È proprio così: Maria piange in modo silenzioso, ma palese, per dimostrare la sua vicinanza e il suo amore verso tutti noi, mettendo a disposizione se stessa per sollevare le sofferenze, le delusioni e i fallimenti dell’umanità. Rappresenta tutte le madri e, come una madre, vede il dolore dei propri figli, i loro bisogni e, con un gesto d’amore incondizionato e infinito, ci regala le sue lacrime come segno di speranza e vicinanza. Noi, consapevoli del dono meraviglioso che abbiamo ricevuto, oggi più che mai dobbiamo mettere nelle mani di Maria la nostra povertà di spirito, i nostri dolori, ma soprattutto le nostre speranze, affinché lei le consegni al Figlio Suo Diletto.
Ogni anno che passa rappresenta un’occasione per i fedeli di guardare con occhi nuovi l’evento miracoloso delle lacrime di Maria. Sono sempre più numerosi coloro che ricercano un momento di intimità con Lei e, con la semplicità della fede, cercano di comprendere l’arcano mistero di quelle lacrime, quando la popolazione di Siracusa fu testimone del miracoloso evento avvenuto nel lontano 1953. Tanti sono stati i miracolati, nel corpo e nello spirito, che oggi si affidano ad esperti della scrittura per far mettere nero su bianco ciò che hanno visto in quei giorni, le emozioni provate, ma soprattutto come quell’atto d’amore ha segnato la loro vita.
Oggi, ciascuno di loro vuole gridare al mondo: “Io c’ero. Ho visto quelle lacrime, erano per me, per noi, per tutti e ho capito che il senso del miracolo è racchiuso in una sola parola: Amore. Quell’amore che Maria diffonde attraverso le lacrime è per ciascuno di noi, rappresenta la via della salvezza e dà senso alla nostra esistenza.”
Maria ha scelto di piangere nella casa di una madre, una persona semplice e umile, ma con una fede solida. Questa si affidava alla Madonna raffigurata in quel quadretto, chiedendo con fede la forza per affrontare una gravidanza rivelatasi molto rischiosa. Un quadretto di gesso, come dichiara la Giannuso, regalatole dalla cognata e comprato all’emporio “do rittu filu” in occasione del suo matrimonio: forse di poco valore materiale, ma per la signora Antonina era prezioso, perché la Madonnina rappresentava tutto per lei.
E proprio al capezzale di questa figlia devota, Maria ha fatto scorrere le sue lacrime per ben quattro giorni. Non come facciamo noi, che spesso asciughiamo le lacrime senza permettere loro di scendere sulle guance per timore di apparire deboli e insicuri. Maria, invece, piange davanti agli occhi di tutti, mostrando non solo il suo dolore, ma anche la sua vicinanza a ciascuno di noi.
Molte sono state le risposte di studiosi, scettici e non credenti sul perché di quelle lacrime preziose. Esse, solcando il volto della Vergine, sono state fonte di grazia e misericordia, un dono prezioso e strumento di salvezza. Scopriamo anche noi la bellezza delle lacrime, siano esse di gioia, di dolore o di liberazione. A volte, sono più forti delle parole, un mezzo potente che esprime sensibilità e umanità, capace di far emergere vissuti profondi e restituire serenità.
Nella società attuale, ci viene da chiedere: siamo ancora capaci di piangere? Contrariamente a quanto avveniva in passato, oggi si piange poco. Le lacrime sono rare e, anche nel dolore, evitiamo di mostrarci in lacrime, come se ciò fosse indice di fragilità, dimenticando che invece esse sono segno di umanità e liberazione. Riscopriamo il valore delle lacrime: esse rappresentano sentimenti che necessitano di essere espressi materialmente e in modo visibile, e come le lacrime di Maria, saranno un dono prezioso per noi e per chi ci sta accanto.
Alda Merini scriveva:
“Beati voi che avete il dono delle sante lacrime, e se anche le trovate ingiuste, agli occhi di Dio appariranno come rugiada che farà crescere rose nella vostra carne.”