“L’importanza di essere libero” è stato il tema del convegno organizzato per gli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Un evento dedicato alla memoria di libero Grassi, ucciso il 29 agosto del 1991 per essersi ribellato al pizzo, da tutti ricordato come il simbolo della lotta al racket delle estorsioni. Al tavolo dei lavori della manifestazione Alice Grassi, architetto e figlia di Libero; la sua partecipazione è avvenuta  in qualità di ospite d’onore e fare da testimone degli anni vissuti dal padre nella sua battaglia contro le prepotenze delle mafie. Il relatore è stato Giuseppe Russo, presidente dell’associazione Addio Pizzo di Catania, mentre a fare da moderatrice è stata Vanessa Impeduglia, avvocato ed assessore comunale con delega alla Pubblica istruzione.

Il convegno si è svolto in due tappe, la prima dalle ore 9 alle 10,30 presso l’auditorium del Polivalente scolastico di Francofonte in contrada sant’Antonio per gli alunni degli istituti superiori Nervi –Alaimo diretto da Giusy Sanzaro e per quelli del liceo scientifico dell’Istituto superiore Gorgia –Vittorini diretto da Vincenzo Pappalardo.  Alle 11 nei locali del plesso di piazza Dante è stata la volta gli alunni della secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo Dante Alighieri diretto da Teresa Ferlito. Presenti autorità civili e militari, associazioni di volontariato, parroci e dirigenti della pubblica amministrazione.

“La manifestazione è stata organizzata dal Comune di Francofonte in collaborazione con il nostro istituto scolastico e gli altri istituti di istruzione superiore presenti nel territorio in ricordo di Libero Grassi – ha detto la dirigente Ferlito -, ciò al fine di diffondere, all’interno dell’intera comunità scolastica, la cultura della prevenzione e del contrasto di qualunque forma di illegalità”. Diretto il messaggio di Alice Grassi che ha rivolto agli alunni e a tutti i presenti: “Mio padre ci ha insegnato con il suo esempio che la libertà e la coerenza non hanno prezzo. Era un imprenditore la cui denuncia voleva segnare la strada, affinché altri come lui trovassero il coraggio di seguire il suo esempio; è importante parlare di esempio più che di sacrificio, proprio per costruire un futuro nuovo”.

Alle parole della figlia dell’imprenditore morto per mano della mafia hanno fatto eco quelle del presidente di Addio Pizzo di Catania Giuseppe Russo che ha detto: “Libero Grassi non si può dimenticare, sia perché il suo rigore e la sua incorruttibilità hanno fatto scuola, sia perché la sua memoria ispira da sempre i movimenti antiracket. Purtroppo il pizzo si paga sempre, anche se con modalità diverse. Il movimento antiracket è tanto cresciuto negli anni, proprio a partire dalla sua uccisione”.

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