È stato eletto questa mattina al termine del Consiglio Generale convocato nella
sala congressi del Borgo Don Chisciotte Resort di contrada Bugilfezza e presieduto
dal segretario generale della USR Cisl Sicilia, Leonardo La Piana, alla presenza della segretaria generale aggiunta della Cisl nazionale, Daniela Fumarola.
Giovanni Migliore, 56 anni, originario di Modica, ha guidato la Cisl Scuola territoriale a
partire dal 2016 dopo essere stato il segretario regionale della stessa Federazione
siciliana. Succede a Vera Carasi, da poco più di un mese entrata a far parte della
segreteria regionale della Cisl Sicilia.
A completare la nuova segreteria territoriale Anna Reale e Nunzio Turrisi.
“Ringrazio Vera Carasi per il lavoro svolto in questi cinque anni – ha
commentato Migliore subito dopo l’elezione – Si continua lungo il solco della
confederalità autentico valore della nostra organizzazione e necessario modello per
dare risposte immediate a questo grande territorio.
Ragusa e Siracusa insieme detengono opportunità di sviluppo uniche – ha continuato il neo segretario – Le potenzialità di questo sud est siciliano
rappresentano sempre più l’opportunità di investimento per un futuro che trattenga
qui i giovani.
Abbiamo delle vertenze importanti in corso – ha sottolineato Giovanni Migliore
– C’è indubbiamente la crisi industriale che dovrà essere governata così come sta
facendo da mesi il nostro settore Industria. Proveremo a comprendere meglio le
scelte delle grandi aziende e, come sempre, restiamo pronti al confronto per
costruire al meglio le soluzioni necessarie a garantire livelli occupazionali, sicurezza
dei lavoratori e salute dei cittadini.
C’è una transizione energetica e una riconversione dei nostri siti che non
possono, però, incidere negativamente sull’economie delle nostre due province – ha
concluso il nuovo segretario generale della UST Cisl Ragusa Siracusa – Questa è una terra che ha dato molto allo sviluppo dell’intero Paese e come tale ha il diritto di essere tutelata per intero non sottovalutando, come ho accennato prima, nessuno dei settori produttivi che la reggono e la rendono ancora oggi appetibile per nuovi
investimenti”.