Un’antica tradizione locale narra che santa Lucia e sua madre Eutichia, nel loro pellegrinaggio da Siracusa a Catania, si fermarono una notte a Lentini
A Lentini il culto di Santa Lucia è uno dei più antichi e secondo solo a quello della Vergine Maria, che secondo una antica tradizione fu proclamata Madre di Dio dalla chiesa lentinese già prima del concilio di Efeso. Testimonianze del culto possiamo trovarle nelle decime ecclesiastiche di età medievale (1308-1310), che citano almeno due chiese dedicate alla Santa di cui una a San Biagio e Lucia, nella devozione alla vergine siracusana nella chiesa di Gesù e Maria nota localmente proprio con il nome di Santa Lucia Sino nella quale sino alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso si teneva il tredici dicembre una solenne messa, molto sentita, seguita da una piccola processione. Sono però le testimonianze artistiche che ci fanno comprendere l’antichità e l’importanza del culto a Lentini.
Un’antica tradizione locale narra che santa Lucia e sua madre Eutichia, nel loro pellegrinaggio da Siracusa a Catania, si fermarono una notte a Lentini.
Nella grotta dove furono ospitate, nei pressi delle catacombe, successivamente intorno al 1100, fu eretta una piccola chiesa rupestre, affrescata con l’immagine della Santa e il Cristo tra due santi. La chiesa era nota a Paolo Orsi e al famoso storico dell’arte Pietro Toesca. La grotta fu, purtroppo, agli inizi del secolo scorso, inglobata in un pozzo nero e completamente distrutta.
Molto più noto e meglio conservato anche dopo i recenti restauri, è l’affresco di Santa Lucia, generalmente datato al XIII secolo, nella piccola chiesa omonima sul colle Tirone, inglobata al convento delle Clarisse, nei pressi del Castellaccio. L’immagine della santa occupa una piccola lunetta a destra dell’abside principale. Santa Lucia è raffigurata in piedi, con una ricca vesta color turchese e un mantello rosso, la testa ornata da nimbo giallo, in basso una piccola figura femminile in ginocchio, probabilmente la committente del dipinto.
Un altro affresco con la Santa siracusana è nella chiesa rupestre di Santa Margherita, risalente al XII secolo. Purtroppo la pittura è molto rovinata, si conserva solo la parte inferiore del volto, incorniciato da due infule bianche che si adagiano sulle spalle, parte della ricca veste e della mano sinistra che regge una crocetta.
- Testo pubblicato sul numero tipografico di Cammino, 13 12 2024