La rievocazione del “luminoso pellegrinaggio” della giovane Lucia verso la miracolosa Agata ha contraddistinto le festività natalizie delle comunità siracusane e catanesi. Una semplice coincidenza con l’apertura del Giubileo della Speranza?

Anche questa volta, come nel 2004 e nel 2014, l’abbraccio dei fedeli al corpo di santa Lucia, proveniente da Venezia, è stato estremamente commovente.

Che cosa rimane adesso in città, dopo il ritorno della “siracusana” nella laguna veneta? È una domanda inevitabile, alla quale oggi non abbiamo la pretesa di rispondere.

Solo fatti concreti ci diranno se basterà la memoria di questi intensi bagni di folla attorno alle due martiri siciliane a mantenere accesa la fiamma di quella “speranza che non delude”, per usare l’espressione usata da Papa Francesco nella bolla d’indizione di questo Anno Santo 2025?

È stato sufficiente organizzare il treno speciale “Sicilia Express” per lenire le ferite di una terra che registra sempre meno nascite e sempre più emigrazioni, e che, tuttavia, fatica a trovare maestranze per i lavori “tecnici” e “artigianali”?

Così come in questo natale alcuni produttori hanno preferito diminuire il peso dei panettoni pur di mascherare l’aumento del prezzo, ma è bastato ad alleggerire l’atmosfera poco natalizia di tante famiglie?

Quale futuro si prospetta all’orizzonte quando i fumi delle guerre alle nostre porte hanno evidenziato, al contempo, la ricchezza e la fragilità del nostro sistema democratico, sia dal punto di vista politico che economico?

Se i giudici siciliani hanno assolto Salvini, resta comunque la responsabilità dei parlamentari italiani che, trasversalmente, hanno preferito affrontare l’inevitabile questione “migranti” nelle aule dei tribunali, piuttosto che con iniziative libere da vizi ideologici ed elettoralistici.

La significativa accoglienza dei siracusani al corpo di Lucia, la cui santità appare sempre più attuale, diventa dunque motivo di riflessione e rilancio per questa terra. Le testimonianze autentiche dei figli illustri di Siracusa siano incoraggiamento per la comunità sociale verso il futuro e monito per respingere le nuove “droghe” che corrodono gli adolescenti? Ci troviamo di fronte a un “domani” sempre più imminente che improcrastinabilmente va costruito attraverso un presente operoso, anziché, come spesso accade, utilizzare strumentalmente la memoria di quanto è stato per imbalsamare ogni iniziativa senza opportuno spirito critico.

Il passaggio di Lucia per le strade siciliane, nonostante le difficoltà evidenti – strade disastrate, sconnesse, sommerse da cumuli di rifiuti – sia dunque stimolo per affrontare le imperterrite debolezze strutturali del territorio e nuova luce per gli uomini di buona volontà: capace di illuminare il cammino dell’<<anno che verrà>> . Se poi, lungo questo percorso, si concretizzerà anche il tanto atteso nuovo Ospedale, sarà certamente un passo avanti…

 

La redazione di Cammino augura un buon anno a tutti i lettori

 

  • Immagine in evidenza: archivio fotografico Cammino

 

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