Sta per concludersi la settimana Missionaria che ha preso il via il 15 febbraio e che si concluderà il 26 pv, organizzata dagli Amici del Madagascar dei monti Iblei per consolidare la collaborazione con le scuole e le parrocchie attraverso uno spaccato della realtà in cui vivono i bambini malgasci.
Una settimana così definita, intensa, ricca di emozioni e opportunità formativa per gli alunni delle classi quarte degli istituti comprensivi, che ormai da parecchi anni collaborano e portano avanti questa realtà che cresce di anno in anno e che ha fatto registrare risultati encomiabili
Per questo dopo l’apertura della settimana missionaria avvenuta il 15 febbraio con la celebrazione della Santa Messa nella chiesa Madre di Floridia il gruppo guidato Luigi Cargiuolo parroco della parrocchia San Salvatore ha incontrato gli alunni delle scuole delle città di Siracusa e Ragusa per far conoscere ai ragazzi quanto è stato fatto in questi anni sul territorio malgascio grazie alla loro generosità e a quella delle loro famiglie . Durante gli incontri è stato proiettato un video che ha reso ancora più coinvolgente la realtà malgascia , diversa dalla nostra ma non meno interessante , che metteva in evidenza la realtà dei bambini dell’isola , una realtà che nonostante le difficoltà quotidiane di questi bimbi manifestano una gioia infinita, tanta voglia di fare, ma soprattutto tanta voglia di conoscere e farsi conoscere. Anche le suore hanno contribuito con l’esibizione di una danza tradizionale del loro paese che ha rendere l’incontro fortemente significativo coinvolgendo emotivamente non solo gli alunni, ma docenti, dirigenti , collaboratori …
I Missionari oltre ad aver visitato le scuole della province sopra citate hanno incontrato tanti volontari e sostenitori per ringraziarli della loro generosità che non solo migliorerà la qualità della vita dei piccoli malgasci ma rappresenta un esempio luminoso di solidarietà e amore verso il prossimo.
Il progetto nato nel 1998 quando don Luca Bandiera, sacerdote della diocesi di Siracusa, ritornò da un’esperienza fatta sull’isola, del Madagascar, come spiega padre Luigi Cargiuolo parroco della parrocchia San Salvatore si prefigge di promuovere lo sviluppo sociale e culturale delle popolazioni bisognose del Madagascar attraverso il sostegno delle attività di Centri Missionari nei settori dell’istruzione, alimentazione e sanità”.
Grazie all’entusiasmo, alla sensibilità e la straordinaria generosità di molte persone che hanno creduto nel progetto oggi è possibile aiutare i Centri missionari e garantire a tanti villaggi dell’isola la scuola, la mensa per i bimbi, lo stipendio agli insegnanti, la manutenzione del Centro stesso , la costruzione di dormitori, scuole , infermerie e la possibilità di farsi carico di tutte necessità delle famiglie che vivono nella zona.
Perché si chiamano “AMICI”? Perché fin dal primo momento il popolo malgascio è stato considerato “ un amico” e un amico è tale se non c’è la pretesa di cambiare le sue usanze, le sue tradizioni, la sua mentalità, ma si accoglie con la consapevolezza che si può lavorare insieme per costruire un futuro migliore per il bene nostro e della collettività.