Il ridimensionamento/accorpamento scolastico delle scuole del nostro territorio è ormai noto a tutti. Riunioni e relazioni infinite non sono state sufficienti per comprendere l’effettiva portata di una decisione che inciderà non poco sul futuro e la storia di ogni Istituto.
In questo caos che attraversa tutta l’Italia, la cronaca riferisce di Tommy, un ragazzo di 15 anni, affetto da un autismo severo che non è riuscito ad iscriversi alla scuola superiore perché rifiutato da ben 28 scuole del Milanese. Storia analoga a quella della compagna della scuola media Yana, tetraplegica e con deficit cognitivo.
Tommy è nell’età dell’obbligo, eppure i no sono arrivati. Tra la mancanza di personale idoneo all’assistenza e le attrezzature pericolose e non adatte nei vari laboratori, a Tommy viene preclusa la possibilità di iscriversi a scuola. Qualcuno si giustifica affermando di non aver mai avuto studenti disabili gravi.
“La scuola italiana è una comunità accogliente nella quale tutti, a prescindere dalle condizioni personali, trovano opportunità per realizzare esperienze di crescita. Una intensa e articolata progettualità accompagna l’inclusione degli alunni con disabilità”. Così recita il sito del MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) nella pagina dedicata agli alunni con disabilità.
Secondo l’ISTAT nel report dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno scolastico 2022-2023, aumentano gli alunni con disabilità e persistono criticità per l’inclusione scolastica. Quasi 338mila gli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado, registrando un +7% rispetto al precedente anno scolastico. (Fonte Istat report alunni con disabilità a.s. 2022-23)
Se l’offerta degli insegnanti di sostegno è migliorata con +10% e il rapporto alunno-insegnante è pari a 1,6, nella didattica si registrano forti disagi.
Un insegnante su tre non ha una formazione specifica e viene assegnato in ritardo, impedendo di fatto la continuità.
Il 27% delle scuole non dispone di postazioni informatiche adattate per alunni diversamente abili (nel Mezzogiorno una scuola su tre). La quota di scuole accessibili per gli alunni con disabilità motoria è del 40%.
Questi i dati ufficiali fino all’anno scolastico 2022-23. Ad oggi la situazione è diversa.
Il numero degli alunni con disabilità è cresciuto, passando dai 321.185 dell’anno scolastico 2023/24 ai 331.124 di questo anno scolastico, mentre i posti di sostegno dai 234.460 dello scorso anno scolastico ai 205.253. Quindi 205.253. insegnanti di sostegno per 331.124 alunni con disabilità.
I dati si evincono dall’Ufficio di Statistica del MIM, Focus “Principali dati della scuola – avvio anno scolastico 2024/25”, pubblicati a settembre 2024.
Al Sud esistono realtà poco conosciute ma che rappresentano fiori all’occhiello per il territorio e si distinguono per un lavoro continuo e proficuo che negli anni ha prodotto risultati.
Diverse le scuole superiori che registrano alunni diversamente abili tra i ragazzi frequentanti. Alcune scuole, inoltre, sono riconosciute come centro territoriale di riferimento per il Sostegno CTRH.
Un’equipe di docenti sempre pronti a cogliere i bisogni formativi degli studenti per fornire loro gli strumenti adeguati utili ad affrontare le sfide del mercato del lavoro.
Al centro dell’attività didattica c’è sempre lo studente che ha a disposizione un’offerta formativa ampia ed articolata, incentrata sull’inclusività.
A volte non è necessario andare lontano per trovare le strutture adatte che possano offrire servizi di qualità.
Studiare è un diritto, non deve diventare un privilegio per pochi.
È importante valutare e ponderare con attenzione le scelte che riguardano il futuro dei nostri ragazzi.
I ragazzi sono il futuro, noi e le scuole rappresentiamo le opportunità per aiutarli a realizzare i loro sogni.
L’interrogativo è d’obbligo. Ridimensionamento e accorpamento scuole: opportunismo economico o occasioni sprecate?