Titolo della settimana: Tornare a vincere di Gavin O’ Connor, 2020.
Jack Cunningham era una stella nascente del basket ai tempi del liceo, conteso da diverse università che vedevano in lui un futuro fuoriclasse di questo sport. Ma si sa, a volte la vita prende strade tortuose e imprevedibili. Oggi Jack è separato, operaio edile e alcolizzato. Quando la vecchia scuola cattolica, di cui un tempo era la star indiscussa, lo richiama per sostituire l’allenatore, per Jack arriva un’inaspettata seconda possibilità. Gavin O’ Connor con Tornare a vincere è consapevole di non raccontare nulla di nuovo, ma fa tutto molto bene, con una storia classica tutta sulle larghe spalle del protagonista, un Ben Affleck in una delle sue migliori interpretazioni, anche perché Ben recita se stesso, riversando sul personaggio l’ombra dell’alcolismo, per lui da sempre un nemico. Tornare a vincere si innesta nel filone classico dei drammi sportivi, che come il precedente e fortunato Warrior, sempre di O’ Connor, parla di famiglia, errori, fallimenti e personaggi che lottano, metaforicamente, sotto il canestro su ogni palla per riemergere.
Alla pellicola non servono scene madri o enfasi, ma il giusto equilibrio tra la vita vera e l’arte ( cinematografica), dove anche per i ragazzi le lezioni imparate sul parquet valgono anche nella vita.
In Tornare a vincere la vittoria finale non è il suo punto d’arrivo, a O’ Connor interessa altro, il suo obiettivo è far risaltare il lato umano del protagonista, consapevole che per il riscatto definitivo occorre fatica e sudore. Affleck crea empatia con lo spettatore rendendo autentico il suo Jack, un coach che, più che la vittoria vuole una squadra, un gruppo di ragazzi in grado di reagire alle avversità sportive e della vita. Passato in sordina, purtroppo, causa Covid.
Tornare a vincere merita di essere recuperato.
Buona visione