L’esportazione di Papa Francesco, la testimonianza di Lucia per prevenire il disagio giovanile e i mali della città.

La preghiera per il nuovo Papa

 

Patrocinio di Santa Lucia
Siracusa, Piazza Duomo, 04 maggio 2025

Carissime sorelle e carissimi fratelli,
gentili autorità civili e militari,
ancora una volta, il Signore ci dona la grazia di testimoniare la nostra fede in Dio guardando nella profondità del mistero di Cristo con Santa Lucia, vergine e martire siracusana, amata e venerata in ogni parte del mondo. Nel martirio di Santa Lucia è visibile e tangibile la luce di Gesù Risorto, perché lei ha vissuto tutta la sua vita stando dalla parte della luce. Papa Francesco, nella sua lettera del 13 dicembre 2024, ha ricordato che «stare dalla parte della luce espone anche noi al martirio» e che «scegliere da che parte stare ci toglierà qualche tranquillità», ma è l’unica via necessaria da seguire se non vogliamo brancolare nel buio delle tenebre del male, che tante volte rischia di farci precipitare nello sconforto e di toglierci la pace del cuore.
In un mondo dove la sopraffazione, la violenza il bullismo sembrano prendere il sopravvento, dobbiamo ritornare a seminare quei valori che non tramontano mai e che papa Francesco ci ha indicato guardando al martirio di Santa Lucia: «Il martirio di Santa Lucia ci educhi al pianto, alla compassione e alla tenerezza sono virtù confermate dalle Lacrime della Madonna a Siracusa. Sono virtù non solo cristiane, ma anche politiche. Rappresentano la vera forza che edifica la città».
Innanzitutto la virtù del pianto, come quel pianto che ha segnato, irrorato e benedetto la nostra città di Siracusa nella lacrimazione della Madonna. Non si tratta di piangersi addosso, ma di rientrare in noi stessi, di cercare di capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo riprendere la verità del cammino che porta a Dio. Una società che tende a estromettere Dio da ogni luogo, è votata all’autodistruzione. Non ci devono meravigliare i crescenti casi di stupida e ingiustificata violenza, se le nostre scelte ci portano lontani da Dio. Se vogliamo che il mondo cambi dobbiamo ritornare a Dio. Se vogliamo seminare speranza nella nostra società dobbiamo accogliere il Vangelo di Gesù.


Papa Francesco, nel suo magistero, ha indicato più volte la virtù della compassione come scelta di vita: dobbiamo accogliere la compassione di Dio per noi, per poter vivere la compassione verso gli altri. La virtù della compassione è partecipazione, è indulgenza, è comprensione, è empatia, è volere il bene dell’altro. Se ci facciamo la guerra l’un l’altro, se non agiamo per il bene comune, ma solo per vili interessi personali, come possiamo meravigliarci quando per gioco dei giovani possano pensare che sia lecito accanirsi verso una persona debole e indifesa? Siamo molto addolorati per gli innumerevoli casi di violenza che tanto fanno piangere madri e padri, fratelli e sorelle, però è necessario che ciascuno di noi si assuma le proprie responsabilità, guardando all’insegnamento e al giudizio finale di Gesù: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Il dolore e la vergogna, per quanto sta accadendo tra le nostre case, le nostre strade e le nostre città, deve portarci a reagire per il bene, stando tutti insieme, con Santa Lucia, dalla parte della Luce!
Infine, la virtù della tenerezza, della premura e dell’attenzione verso gli altri. Oggi, in una quotidianità contraddistinta da brutture, dobbiamo guardare a Lucia. Anche piccoli gesti, come un sorriso o una parola di conforto, possono fare una grande differenza per chi si sente emarginato. È necessario, è urgente ed è imprescindibile ritornare ad educare. Papa Francesco ce lo ha scritto: «Mai stanchiamoci di educare bambine e bambini, adolescenti e adulti – a cominciare da noi stessi – ad ascoltare il cuore, a riconoscere i testimoni, a coltivare il senso critico, a obbedire alla coscienza»(13 dicembre 2024).
Lucia è un esempio radioso di coraggio e di determinazione. Il suo esempio, la sua intercessione e la sua vicinanza possono aiutarci ad affrontare insieme e vincere ogni forma di bullismo. Non può esistere nessuna autentica forma di comunità se non alimentiamo lo spirito della carità, della solidarietà e della fratellanza. Promuovere una cultura di solidarietà è essenziale per prevenire e sconfiggere ogni forma di male e di cattiveria.

Lo spirito di Santa Lucia ci ricorda che, anche nei momenti più oscuri, possiamo essere una luce di speranza e di cambiamento. Combattere il male richiede uno sforzo collettivo e continuo, perché solo stando uniti possiamo costruire un mondo più gentile, più giusto e più inclusivo per tutti.
Prima di chiudere questo mio messaggio, voglio chiedervi di pregare ancora insieme per Papa Francesco, con una preghiera di gratitudine per quello che ha rappresentato per la Chiesa e per il mondo, con una preghiera fatta di silenzio, di pace e di speranza.

(Fermiamoci per qualche momento di preghiera silenziosa)

Voglio chiedervi anche di pregare tutti insieme per il nuovo Papa: per intercessione di Santa Lucia, chiediamo al Signore che ci doni un Papa buono come lo è stato Francesco, un Papa che confermi la Chiesa Universale nella fede di Gesù morto e risorto, un Papa che sia luce e speranza per il mondo. Non stiamo aspettando semplicemente il successore di Francesco, ma il successore di San Pietro a cui Gesù volle affidare la Chiesa Universale e che inviò San Marciano, primo Vescovo di Siracusa per l’annuncio del Vangelo nella nostra terra.

Santa Lucia, prega per noi!

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