Titolo della settimana: Prima che la notte, 2018 di Daniele Vicari.
5 gennaio 1984. Giuseppe Fava, per tutti Pippo, esce dalla redazione del suo giornale, sono le 21.00 circa e viene ucciso con 5 colpi di pistola, ma i suoi ideali sono sempre vivi.
Il film si apre sulle note di Call me di Blondie che fanno da sfondo al rientro di Pippo nella sua Catania dopo 5 anni di assenza. Felice come un bambino passa dal mercato, pesce e via a casa, dove troverà figli e moglie, con quest’ultima il rapporto non è ottimale. “Non so se questa città la conosco ancora” confessa a un amico, ma vi si immerge nuovamente con il suo entusiasmo, e visto il rifiuto di molti colleghi, si circonda di “carusi” per tornare a lavorare. Quando gli viene offerta la direzione di una testata Pippo mette subito in chiaro e per iscritto che non accetterà paletti o censure dagli editori, vuole essere libero, sempre, di esprimere posizioni e opinioni, anche se scomode.
Quando i proprietari vogliono frenarlo e imporre il controllo, lui saluta e fonda un giornale, ” I Siciliani”, sempre con quei carusi che vedono in lui una guida e quasi un padre, tra loro anche il figlio Claudio. Il giornale riscuote un grande successo, per cercare di frenarlo, imprenditori collusi con il sistema mafioso offrono ingenti somme di denaro che Pippo rimanda al mittente; anzi partecipando a un’importante trasmissione televisiva di Enzo Biagi denuncia la forte presenza mafiosa sia in Parlamento sia a Catania. Daniele Vicari, anche sceneggiatore insieme a Claudio Fava, Michele Gambino e Monica Zapelli, sceglie un tema sempre caldo della nostra società, e seppur con una regia particolari porta a casa un film interessante, che vive sulla magnifica interpretazione di Fabrizio Gifuni, un attore che difficilmente sbaglia un film, e ci presenta un Pippo Fava, a detta di chi lo ha conosciuto, molto credibile, ironia, carisma e soprattutto coraggio i punti di forza.
Tutti i giovani attori che vedrete nel film, per prepararsi hanno frequentato un laboratorio teatrale diretto dallo stesso Vicari. Bella la colonna sonora che oltre a Blondie e altre canzoni del periodo annovera brani inediti di Theo Teardo. La scelta vincente di Vicari e i suoi sceneggiatori è stata quella di aver saputo descrivere Fava non come un martire, ma un uomo con debolezze e contraddizioni,  deciso a portare i suoi ideali sino in fondo. Film consigliato.
Buona visione
Condividi: