Nella splendida cornice del Solacium federiciano delle Cantine Pupillo di contrada Targia è   stata presentata il 16 giugno l’opera – in tre volumi – di Emmanuele De Benedictis “Memorie storiche intorno alla città di Siracusa”. Una prestigiosa edizione, curata da Dario Scarfì, resa possibile grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura alla Società Siracusana di Storia Patria, ottenuto ai sensi dell’art.8 della legge 534 del 1996, che riporta – in oltre milleduecento pagine – la storia della città aretusea dalla sua fondazione avvenuta nel  734 a.C. , sino al 1860. L’evento, introdotto dalla padrona di casa Carmela Pupillo, ha visto succedersi al microfono Fabio Granata, assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Vincenzo Guggino, discendente dell’autore e comproprietario del manoscritto del testo, Salvatore Santuccio,  presidente della   Società Siracusana di Storia Patria, e Dario Scarfi, che per lunghi anni si è profuso con dedizione alla cura della riedizione dell’opera. L’assessore Granata ha sottolineato l’importanza di questa impresa editoriale, che restituisce alla pubblica fruizione un testo ormai difficilmente reperibile, che consente di rileggere la storia di Siracusa dal punto di vista di un protagonista  – veste rivestita dall’autore nell’ultimo periodo descritto nel terzo volume- aiutando il confronto con altri testi, quale ad esempio quello di Serafino Privitera, sacerdote e studioso,  molto utile per il ristabilimento della verità storica.

Il prof. Santuccio si è soffermato su alcuni aspetti, riportati nel testo, che hanno caratterizzato gli eventi di alcuni periodi, evidenziando come la scrittura dei De Benedictis non fosse una semplice elencazione di fatti accaduti nel tempo, ma una metodologica narrazione storica, una rigorosa analisi storiografica con intento pedagogico. La politica era, per l’autore, matrice dell’educazione civile, e il testo è pervaso dalla sua visione avente come obiettivo l’educazione dei cittadini alla libertà. Alcuni avvenimenti sembrano impostati proprio per indicare quegli ideali “romantici” che il De Benedictis proponeva come l’ideale unitario liberale, oltre che di riscatto contro lo straniero. La politica era, per l’autore, matrice dell’educazione civile, e il testo è pervaso dalla sua visione avente come obiettivo l’educazione dei cittadini alla libertà. Dario Scarfì si è soffermato principalmente sul lungo percorso necessario alla revisione dell’opera, con la ricerca di documentazioni, conferme e testimonianze,  ricerca non sempre agevole ma certamente premiata dal risultato finale. Il folto pubblico intervenuto ha dimostrato grande apprezzamento  per tutti gli interventi, rivolgendo   alla fine   alcune meditate e significative domande ai relatori, che non si sono sottratti nelle risposte, dall’arricchire con dovizia  di particolari gli argomenti evidenziati, concludendo in bellezza la serata organizzata dalla Società Siracusana di Storia Patria, che ha offerto, come gradito epilogo, la degustazione di un calice di ottimo vino prodotto dalle Cantine Pupillo.

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