Melilli celebra il suo patrono con un’opera monumentale di street art firmata ROSK, in collaborazione con SKAN, a cura di Badia Lost&Found.
All’ingresso di Melilli, su una palazzina residenziale in via Pio La Torre, si staglia una nuova icona urbana: un murale monumentale alto dodici metri raffigurante San Sebastiano, patrono della città, in una rilettura audace e contemporanea. L’opera, realizzata nel maggio 2025 per volontà del Comune di Melilli , porta la firma del celebre street artist Giulio ROSK, affiancato da SKAN.
Lontano dalle rappresentazioni tradizionali, San Sebastiano appare qui come una figura forte e libera: le sue braccia non sono legate, ma aperte, in un gesto che richiama la resistenza silenziosa e la dignità del martirio. Le frecce non sono più armi di tortura, ma segni pittorici stilizzati, che trasformano la ferita in linguaggio visivo, il dolore in atto creativo.
Ai suoi lati, due soldati romani lo osservano: un omaggio diretto alla pittura rinascimentale di Andrea Mantegna, ma reinterpretato con estetica urbana. I toni vibranti, le aure digitali, i dettagli pop e i codici grafici dialogano con il paesaggio moderno, restituendo un’immagine che parla alle nuove generazioni e alla spiritualità contemporanea.
Tecnicamente impeccabile, l’intervento stupisce per la resa pittorica dei panneggi, dei metalli, delle luci e degli incarnati. Ma va oltre l’impatto estetico: questo murale è un segno urbano vivo, un simbolo quotidiano di bellezza accessibile e di identità collettiva.
Con questa iniziativa, il Comune di Melilli rinnova la propria vocazione al dialogo tra tradizione e innovazione, fede e creatività. L’opera si inserisce in un più ampio percorso di arte pubblica che attraversa la città e accompagna il cammino rituale dei nuri, i devoti di San Sebastiano che ogni anno popolano le strade in occasione delle celebrazioni patronali.
Questo murale rappresenta il secondo intervento dedicato al santo, dopo l’opera Nuri, il Corpo devoto, realizzata nel 2024 dall’artista partenopeo Vittorio Valiante, sul muro della piscina comunale. Un tributo corporeo alla fede popolare, che ha aperto il percorso artistico che oggi continua con forza e visione.
Melilli si afferma così come “Città di San Sebastiano” non solo per la presenza di una delle basiliche più antiche e significative della diocesi di Siracusa, ma per una nuova volontà culturale e civile: rendere l’arte pubblica uno strumento permanente di valorizzazione del territorio, capace di restituire alla comunità bellezza, appartenenza e futuro.