Stiamo vivendo un periodo difficile che ci coinvolge direttamente e ci impone limiti e disagi come mai avremmo immaginato. Il covid-19 continua a colpire e la gravità della situazione impone ancora molta prudenza e un grande senso di responsabilità, per evitare di vanificare gli sforzi fatti finora e ricadere in modo ancor più disastroso nel vortice del virus. Per questo nell’approssimarsi del 13 dicembre, giorno a noi tanto caro, non possiamo non sentirci privati della festa in onore della Santa Patrona siracusana: Lucia.
Anche adesso come a maggio saluteremo la nostra protettrice secondo le indicazioni date dagli uffici diocesani competenti. Come sappiamo non sarà possibile, nel rispetto della norma del distanziamento fra le persone attualmente vigente, organizzare processioni, trasferire pubblicamente immagini sacre, né favorire situazioni che rischiano di creare assembramenti, perché sarebbe una grave mancanza di attenzione nei confronti della salute se le celebrazioni diventassero un momento di diffusione del contagio del virus. Ma il vivo senso di responsabilità personale e sociale non farà venir meno la devozione a San Lucia, anzi sarà l’occasione per ridare fervore e slancio alla nostra fede. Come sostenuto da Papa Francesco, fin dall’inizio del suo pontificato, è importante essere creativi nel senso che possiamo cercare ‘strade nuove’ perché il Vangelo possa essere annunciato.
La festa rappresenta quel momento di “comunità visibile”, che testimonia e favorisce l’incontro di una comunità, ma è possibile non perdere il significato profondo rappresenta se ci uniamo in preghiera per onorare la Santa e per scoprire insieme il vero significato di questo tempo di gioiosa attesa della luce che verrà
I festeggiamenti rappresentano un evento straordinario che sottolinea il profondo e duraturo legame tra la figura della giovane e martire siracusana e la sua gente, Lucia sarà sempre con la sua mano protesa a salvaguardare la sua città e tutta la cittadinanza sempre come ha fatto ogni volta che si è presentata una necessita.
L’alba del 13 dicembre, quindi non sarà come gli altri anni, ma sarà un’alba in cui ciascuno di noi si unirà agli altri in modo virtuale e a gran voce dirà “Siracusana jè , per testimoniare la fede e la devozione alla Santa.