Lanciata in apertura del Festival, in pochissimi giorni ha già raccolto quasi 14.000 firme. E’ la petizione indirizzata al Ministero delle politiche agricole e alimentari, al Ministero della salute e al Presidente della commissione agricoltura della Camera contenente un emendamento alle c.d. legge Gadda (“Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi”) che obbliga gli esercizi abilitati alla somministrazione di cibi e bevande a consegnare gli avanzi al cliente.  In Italia, infatti, negli esercizi, rimane in tavola in media il 30% del cibo ordinato e meno del 20% dei clienti chiede di portar via gli avanzi. E’ uno spreco di cibo non più tollerabile. Perché sprecare il cibo significa sprecare l’acqua preziosa che è stata usata per produrlo, significa aumentare i rifiuti da smaltire, e il cibo sprecato ha, comunque, generato emissioni inquinanti. In altri paesi è consuetudine portar via il cibo avanzato con la cosiddetta “doggy bag” ; al contrario, il 25% degli italiani considera tale uso un comportamento maleducato e meschino. Maleducato e meschino è, invece, continuare a sprecare incuranti dei risvolti etici, economici ed ambientali della questione. Al Festival di Torino hanno avuto l’idea di chiamarla “food bag” che, certamente, suona meglio di “doggy bag” ma, soprattutto – nomen omen- dà un significato diverso: porto via del cibo, non un avanzo!

Chi volesse unirsi ai sottoscrittori della petizione può farlo al link https://www.change.org/p/ministero-della-salute-e-ministero-delle-politiche-agricoli-alimentari-e-forestali-food-bag-obbligatoria-al-ristorante

Il testo dell’emendamento è scaricabile al link https://www.festivalgiornalismoalimentare.it/petizione

Mangiamo responsabilmente, agiamo responsabilmente. Fermiamo lo spreco alimentare.

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