La Chiesa celebra la festa di san Giuseppe, il giusto che ha consentito all’amore di Dio di passare attraverso la sua vita, rinunciando ad ogni scelta personale. È una festa che rinnova il ricordo della paternità e che il popolo cristiano sente in modo particolare. Vengono ricordati tutti coloro che portano il nome di Giuseppe. Tra i ricordi non può mancare quello di don Giuseppe Lombardo che ha segnato pagine importanti nella storia di Cammino. Padre Giuseppe Lombardo ha amato la vita e l’ha vissuta nella totale donazione, dalla risposta alla chiamata del Signore ai tanti “si” che la sua vocazione nella vocazione gli ha chiesto ogni giorno.

Sono stati tanti i solchi tracciati dal cammino sacerdotale di un uomo che ogni giorno ha voluto scommettere sull’altro, guardando sempre la parte migliore di ogni persona che gli si è accostata. Parroco, docente, giornalista, sindacalista, assistente dell’AIMC, fondatore e presidente dell’Associazione San Vladimir (Russia Cristiana), volontario nelle carceri, cerimoniere dei Cavalieri del Santo Sepolcro, tanti altri ruoli… ma soprattutto grande esempio di carità.

Don Giuseppe Lombardo: un ‘cammino’ da portare avanti

La scelta di stare con “Cammino” è stata voluta da don Giuseppe Lombardo sin dall’inizio della nascita del settimanale. Dall’intuizione del fondatore, mons. Sebastiano Gozzo al lungo periodo della direzione di mons. Alfio Inserra, padre Giuseppe ha sempre collaborato al giornale con costante impegno. Al timone di Cammino negli ultimi anni, il Direttore Giuseppe Lombardo ha dovuto fare, giorno dopo giorno, scelte coraggiose per portare avanti con tenacia e orgoglio un progetto editoriale che considerava prezioso per il servizio alla comunità ecclesiale, cittadina e sociale. Cammino gli era stato consegnato e lui non lo ha fatto morire. Padre Lombardo era l’uomo delle sfide e la prima sfida era sempre con se stesso. Sorridendo amava esclamare: “Io gioco sempre con un giocatore in più, il Signore”.

Lo ricordiamo nel giorno di san Giuseppe, una festa che amava ricordare e celebrare insieme alla sua gente; lo ricordiamo con l’affetto dei figli che hanno ricevuto il suo insegnamento, che hanno un’eredità importante da portare avanti, che hanno un esempio cui attingere e un ‘cammino’ da portare avanti.

Crediti fotografici: Immagine in eviedenza: Pixabay

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