Con questo intervento, giunti ormai nel pieno della fase 3 e della “ripartenza”, si chiude questo spazio dedicato ai temi della comunicazione legati al racconto della pandemia aperto tre mesi fa. Un “osservatorio” attraverso il quale sono stati monitorati alcuni aspetti – come quello della disinformazione e delle fake news – il ruolo svolto dal web e dai social media in maniera particolare. Grazie al coinvolgimento di numerosi ed autorevoli studiosi, giornalisti, docenti universitari, esperti delle dinamiche della comunicazione e di rappresentanti delle Authority di riferimento sono anche state analizzate problematiche specifiche e sono stati ipotizzati plausibili scenari su quale sarà il nuovo assetto del sistema dell’informazione mainstream  quando la pandemia sarà completamente alle nostre spalle. L’intento – e la speranza – è di aver fornito utili e concreti spunti di riflessione e ulteriore analisi perché se, come detto più volte nelle settimane più dure della quarantena, #andàatuttobene è anche vero che #nullasaràpiùcomeprima, probabilmente proprio a partire dal modo in cui produrremo e fruiremo l’informazione.

Aldo Mantineo

Cammino ringrazia Aldo Mantineo per aver generosamente offerto la sua preziosa collaborazione ed i suoi spunti di riflessione  su una tematica che abbiamo ritenuto centrale nelle riflessioni maturate nel corso della recente ed inaspettata #40ena sociale.

Pubblicata la relazione degli esperti della task force anti fake news insediata ad aprile dal Governo

Dieci pagine – delle dodici delle quali consta complessivamente il piccolo dossier – per illustrare mission e lavoro svolto in circa tre mesi dalla task force governativa contro le fake news in materia di contrasto all’emergenza coronavirus. Nel report messo a punto dall’ Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al covid-19 sul web e sui social network messa su lo scorso mese di aprile dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’informazione e l’editoria, gli otto esperti della task force anti fake news (Riccardo Luna, Francesco Piccinini, David Puente, Ruben Razzante, Luisa Verdoliva, Giovanni Zagni, Fabiana Zollo e Roberta Villa) indicano la strada da seguire. Un percorso che, alla luce delle “regole di ingaggio” – “l’area tematica è circoscritta alla diffusione sul web e sui social network dell’informazione relativa alle questioni afferenti alla diffusione del contagio virale; 
la finalità consiste nel contenere il pericolo che la diffusione di disinformazione online possa indebolire le misure di contenimento dell’epidemia” – 
si snoda attraverso tre ambiti di intervento. “Il primo ambito di intervento – si legge nel report – individua una serie di azioni volte a favorire l’accesso alla comunicazione istituzionale e ai contenuti ritenuti via via scientificamente più attendibili, tenendo conto della continua evoluzione delle conoscenze in questo campo. Si propone, fra l’altro, la creazione di un sito di riferimento comune dedicato in particolare alle fake news, la realizzazione di iniziative di tipo innovativo e la ricognizione delle buone pratiche adottate in altri Paesi. Il secondo ambito di intervento è dedicato alla sensibilizzazione dei cittadini, al fine di aumentarne la consapevolezza sui meccanismi cognitivi che sono alla base della fruizione dell’informazione e sui rischi della disinformazione. Infine, il terzo ambito di intervento è dedicato all’analisi quantitativa del fenomeno della disinformazione e allo sviluppo di strategie di comunicazione data-driven, proponendo a tal fine azioni per orientare i contenuti delle FAQ sulla base delle ricerche effettuate online dagli utenti, per quantificare l’incidenza delle fake news nel dibattito pubblico sulle maggiori piattaforme social e per valutare l’impatto della comunicazione istituzionale, al fine di orientare la progettazione delle nuove campagne di comunicazione”.

Il documento conclusivo messo a punto dagli otto esperti – a comporre la task force sono stati anche il Capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria (con funzione di coordinatore), un rappresentante del Dipartimento della protezione civile e un rappresentante del Ministero della salute – ha individuato un programma operativo di attività a breve termine “aggiornabile in modo flessibile in funzione dell’evolversi dell’emergenza epidemiologica nel Paese”. Quattro i “pilastri” di questo programma con una serie di azioni per  interventi da svolgere in maniera sinergica e complementare secondo una diversa articolazione temporale. Queste in dettaglio, come si legge nella parte conclusiva del report,  le quattro linee principali di attività:Armonizzazione contenuti istituzionali. La molteplicità delle fonti istituzionali, soprattutto nell’ambito di una situazione emergenziale complessa ed in costante evoluzione, genera l’esigenza di promuovere il coordinamento, la sincronizzazione e l’armonizzazione dei contenuti informativi sul nuovo coronavirus e sulla malattia di cui è responsabile, definita COVID-19, e delle relative FAQ fornite dai diversi soggetti (Ministero della Salute, Protezione Civile, ISS, …). La linea di attività si propone pertanto di armonizzare i contenuti istituzionali attraverso le seguenti azioni:

–  definizione di una specifica modalità di coordinamento inter-istituzionale, valorizzando le esperienze già in essere per orientare meglio la ricerca di informazioni dei cittadini e per rendere più accessibili ed integrati i contenuti esistenti;

–  creazione di un sito web istituzionale di riferimento comune, dedicato alle fake news e alla promozione della cultura scientifica in tema di coronavirus per promuovere la conoscenza dei cittadini. Il sito è inteso come una sorta di hub per accedere alle informazioni asseverate, attraverso il quale gli utenti potranno sia trovare in modo immediato l’informazione necessaria, sia essere agevolmente reindirizzati verso la specifica fonte istituzionale di riferimento, per approfondimenti o contenuti più specifici. Tale sito, trattandosi di emergenza sanitaria, può essere realizzato presso il Ministero della salute;

–  creazione di una banca dati FAQ unificata, alimentata dai referenti istituzionali per la parte di competenza e richiamata da ciascun sito istituzionale. La banca dati, trattandosi di emergenza sanitaria, potrebbe risiedere, previo studio di fattibilità, presso il Ministero della salute; i contenuti delle FAQ saranno orientati anche dagli esiti delle analisi svolte in collaborazione con la task force data science dell’AGCOM. Per rispondere ad alcune delle domande più frequenti, si potrebbero realizzare brevi video da caricare sui profili YouTube del Ministero e delle altre Istituzioni che partecipano alla succitata banca dati FAQ, al fine di raggiungere anche i target di popolazione che non vedono la televisione e che difficilmente andrebbero a cercare le risposte alle proprie domande collegandosi ai siti istituzionali. Tale modalità faciliterebbe inoltre la condivisione dei contenuti asseverati su altre piattaforme social;

–  ricognizione delle modalità di comunicazione adottate in altri Paesi e traduzione dei materiali già validati, prodotti da Istituzioni europee o internazionali (ad esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità o l’European Centre for Disease Prevention and Control), valorizzando e potenziando a tal fine le analoghe attività realizzate dal Ministero della salute.

Corsi di formazione a distanza su fake news e disinformazione per comunicatori pubblici

Al fine di fornire strumenti utili ad ampliare le conoscenze sui meccanismi che sono alla base del fenomeno delle fake news e della disinformazione e sui meccanismi di esposizione, selezione e percezione selettiva di tali informazioni da parte dei cittadini, nonché sull’importanza del linguaggio per garantire il diritto di cittadinanza nell’accesso alle informazioni per tutti, indipendentemente dal livello socio culturale, saranno realizzati dei corsi di formazione a distanza (FAD) rivolti ai comunicatori pubblici.

Ciò consentirà anche di ricostruire un pieno rapporto fiduciario tra istituzioni e cittadini, indispensabile nella comunicazione di emergenza e del rischio. I corsi, considerato che si tratta di un’emergenza sanitaria, saranno sviluppati dal ministero della Salute, anche in collaborazione con la Scuola Superiore dell’Amministrazione (SNA) e/o con altri soggetti istituzionali competenti nelle diverse materie che saranno trattate.

Campagne di sensibilizzazione dei cittadini

Al fine di attenuare i rischi di disinformazione ai quali sono esposti gli utenti del web, è necessario diffondere una maggiore conoscenza degli strumenti digitali e, contestualmente, una maggiore consapevolezza dei meccanismi cognitivi che influenzano la fruizione delle informazioni da parte di ciascun individuo, sui quali fanno leva le modalità di diffusione delle fake news.

La linea di attività prevede pertanto le seguenti azioni, complementari fra loro:

  • –  formulazione di strategie comunicative per spiegare i meccanismi che sono alla base della fruizione delle informazioni e sui quali fanno leva le fake news. Tali strategie comunicative potrebbero essere veicolate tramite siti istituzionali, profili istituzionali sui social network e/o campagne televisive mirate;
  • –  segnalazione e illustrazione di risorse utili per la verifica delle notizie, in particolare rinviando alla consultazione dei siti istituzionali di riferimento per l’emergenza Covid- 19 e alle specifiche sezioni dedicate a fake news e FAQ. Nell’ambito di tali risorse utili, sono ricompresi anche quegli strumenti che possono consentire al cittadino di valutare in maniera indipendente la bontà e l’affidabilità dell’informazione, esercitando liberamente il proprio spirito critico, come ad esempio gli strumenti di reverse image search, che potrebbero rivelarsi particolarmente efficaci nella verifica delle immagini associate ad una qualche notizia. La segnalazione di tali strumenti potrebbe essere promossa tramite strategie comunicative di cui al punto precedente e/o essere oggetto di materiale divulgativo da pubblicare sul sito istituzionale di riferimento comune in tema di fake news, da realizzare presso il Ministero della salute;

         – individuazione dei principali elementi da attenzionare per aiutare i cittadini a riconoscere i possibili indizi di un’informazione non veritiera o distorta. Anche questo strumento di autoverifica potrebbe essere evidenziato nell’ambito delle strategie comunicative di cui al primo punto e/o essere illustrato con materiale divulgativo da pubblicare sul sito istituzionale di riferimento comune.

Analisi quantitative per orientare le strategie di comunicazione

La task force data science dell’AGCOM è dedicata al tema della disinformazione online nel contesto dell’emergenza epidemiologica e raccoglie e analizza dati in riferimento all’intero dibattito pubblico sulle principali piattaforme. I dati raccolti e le analisi svolte dalla task force rappresentano un’importante base analitica e informativa che può essere utilizzata dall’Unità per realizzare le seguenti azioni:

  • –  orientare i contenuti delle FAQ utilizzando a tal fine i risultati delle analisi delle ricerche su Covid-19 effettuate online dagli utenti, nonché i risultati delle analisi dei contenuti e delle tematiche che hanno ricevuto maggiore attenzione sulle maggiori piattaforme social, come Facebook, Instagram, YouTube, e Twitter;
  • –  individuare gli argomenti sui quali è necessario prestare particolare attenzione nella comunicazione al cittadino, utilizzando gli esiti dell’analisi quantitativa della disinformazione svolta dalla task force AGCOM;
  • –  valutare l’impatto della comunicazione istituzionale online (es: Ministero della salute) in termini di engagement/performance e percezione degli utenti, al fine di fornire strumenti alle Istituzioni per orientare ed affinare la progettazione delle nuove campagne di comunicazione, per renderle sempre più efficaci ed incisive”.

La task force ha dunque concluso, almeno in questa fase, il proprio lavoro di analisi e messo sul tavolo una serie di proposte. Difficile dire, oggi, se – da sole – basteranno queste indicazioni per rafforzare il “muro” della buona informazione o per rendere ancora più strette le maglie del setaccio della sempre indispensabile operazione di verifica che va puntualmente fatta prima di lanciarsi nella “corsa” ai like o alle condivisioni di un contenuto di informazione. Ecco, probabilmente “rieducarci” a una diversa gestione del tempo – anche in relazione alla gestione della nostra comunicazione quotidiana, a maggior ragione quando utilizziamo il composito sistema dei social (che rappresenta certamente un aspetto ormai ineliminabile) – potrebbe essere un utile punto di partenza. O meglio, di ripartenza, anche in questo caso.

Aldo Mantineo, giornalista e scrittore ha lanciato l’instant-bookFakecraziaL’informazione e le sfide del coronavirus” del giornalista Aldo Mantineo, edito in formato ebook da Media&Books. E’ acquistabile su Google Play Libri e si può richiedere all’editore: mediabooks.it@gmail.com.

 

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