Oggi, in occasione della celebrazione dei cinque anni dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica “Amoris Laetitia” sulla bellezza e la gioia dell’amore familiare, inizia l’Anno della Famiglia.

Si concluderà il 26 giugno 2022, quando si svolgerà, a Roma,  il decimo Incontro mondiale delle famiglie. Il Santo Padre ha voluto che l’Anno della Famiglia iniziasse nella solennità di san Giuseppe, sposo della Vergine Maria, perché proprio quest’anno cade il 150° anniversario della proclamazione del santo a patrono della Chiesa universale, voluta da papa Pio IX. Papa Francesco ha pubblicato la lettera Patris corde (Con cuore di padre), per sollecitare a riflettere sulla figura del santo padre putativo di Gesù.

L’esperienza della pandemia  ci ha insegnato, anche nella nostra realtà siracusana, che nessuno si salva da solo e che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri, a partire dalla famiglia. Quest’ultima ha avuto in questi mesi un ruolo centrale, contribuendo in maniera determinante ad evitare, pur con tutti i suoi limiti, che tante persone potessero trovarsi da sole ad affrontare situazioni nuove ed inaspettate.

Occorre però allo stesso tempo rilevare come da decenni si registri, anche a Siracusa, un insidioso e pericoloso indebolimento della famiglia, che, come è stato giustamente sottolineato, risulta correlato all’indebolimento dell’intera società, dove al “noi” si sostituisce, purtroppo, sempre più spesso il pronome personale “io”.

L’anno che inizia oggi è quindi assai importante per stimolare i credenti e anche i non credenti a riscoprire la famiglia come risorsa unica e straordinaria per tutta  la società. E per riflettere su quella che è stata definita “sterilità di generazione”, non solo nel generare figli ma anche nel generare speranza, apertura culturale e generosità verso gli altri, soprattutto verso chi si trova in difficoltà o viene emarginato, come l’anziano e la persona con disabilità.

Non dimentichiamo infine che, nel presentare l’Anno della Famiglia, papa Francesco  ha raccomandato nuovamente l’utilizzo di tre parole fondamentali “che aiuteranno tanto a vivere l’unità nella famiglia”: «”Permesso” – per non essere invadenti, rispettare gli altri – “Grazie” – ringraziarci, mutuamente in famiglia – e “Scusa”, quando noi facciamo una cosa brutta. E questo “scusa” – o quando si litiga – per favore dirlo prima che finisca la giornata: fare la pace prima che finisca la giornata».

Salvo Sorbello – Presidente del Forum delle Associazioni Familiari della provincia di Siracusa

19 marzo 2021

Condividi: