«Ti ho seguito senza conoscerti» il docu film su don Pino Puglisi, il prete di Brancaccio ucciso dalla Mafia il 15 settembre 1993 è in dirittura d’arrivo. Mancano solo le ultime riprese che saranno girate nel territorio Palermitano e di Augusta, dove ha sede la casa di produzioni cinematografiche “ Fine Art 7Produzioni srl “ che in associazione con il Centro d’accoglienza Padre Nostro ETS (fondato da don Pino Puglisi) ed il patrocinio della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, hanno realizzato un docu – film su Don Puglisi.
Per non dimenticare il messaggio del parroco assassinato dalla Mafia, perché non temeva le intimidazioni e invitata la gente del quartiere Brancaccio a denunciare e a riappropriarsi della libertà . Don Pino costituiva un ostacolo all’azione mafiosa, un ostacolo che andava eliminato in quanto con le sue denunce scuoteva le anime del quartiere, mentre con il suo agire “toglieva i ragazzini dalla strada “ che altrimenti sarebbero stati arruolati nelle fila mafiose .
Don Puglisi era nato e cresciuto a Brancaccio uno dei quartieri più degradati di Palermo e sapeva bene come andavano le cose. Il film che sarà presentato in anteprima regionale a Palermo, successivamente sarà presentato a festival e rassegne cinematografiche nazionali ed internazionali, ma soprattutto sarà distribuito nelle scuole di ogni ordine e grado, per far conoscere alla nuove generazioni la vita e l’opera di questo uomo straordinario che toglieva dalla strada, sottraendoli alla mafia bambini e ragazzi, mettendo a repentaglio la propria vita. La lavorazione del film come afferma il regista triestino Lorenzo Daniele è stata rallentata dalla pandemia e dall’alternarsi delle zone rosse che ne hanno impedito la conclusione; alcune riprese coinvolgono direttamente l’Istituto di Istruzione Secondaria “A. Ruiz” di Augusta e gli stessi alunni, mentre altri interni sono stati girati presso il Santuario della Madonna dell’Adonai a Brucoli.
Un film denuncia, su l’agnello sacrificale che continua a suscitare grande interesse e che racconta ai giovani la storia di un Santo, di un uomo semplice e buono, nato e cresciuto in quelle stesse strade e in quella stessa miseria che lo ha visto crescere e che divenuto parroco del quartiere dedica ai ragazzi attenzione, ascolto e rispetto, minando l’opera della mafia dalle radici. Un buon pastore che aveva a cuore le sue “ pecorelle” e che anche in punto di morte sorride e perdona i suoi killer. Hanno ucciso l’uomo, ma non i valori e la speranza di cui era testimone fiducioso e perseverante
Una storia quella di Don Puglisi che non invecchia, che non passa di moda, ma che appassiona e coinvolge allo stesso tempo, come è avvenuto con Lorenzo; giunto in Sicilia per motivi di lavoro vede durante una visita alla cattedrale di Santa Rosalia il sepolcro di Don Puglisi, il parroco che divenuto sacerdote torna ad operare nel suo quartiere e che vuole realizzare un sogno :”Salvare i ragazzi dalle grinfie mafiose prima che diventino preda da parte di soggetti senza scrupoli”. Inizia così una ricerca personale interiore che lo porterà a ripercorrere i luoghi di don Pino, grazie alla collaborazione di alcuni giovani della parrocchia, protagonisti anche nel film, che conobbero personalmente il sacerdote e che collaboravano con lui per il ripristino della legalità nel quartiere, e alle tante persone che pur non avendolo conosciuto, si impegnano ancora oggi per portare avanti la sua opera. La modesta casa, di Don Pino è divenuta casa museo grazie all’intervento del Centro d’accoglienza Padre Nostro. Fanno parte del cast l’attore Davide Sbrogiò che interpreta il protagonista, ed alcuni figuranti e attori del Teatro Stabile di Augusta. La direzione della fotografia e le riprese sono di Mauro Italia.