L’Osservatorio economico regionale di Confartigianato Sicilia, in occasione della presentazione dello studio annuale “Imprese artigiane: protagoniste della ripartenza dell’economia della Sicilia”, delinea un quadro chiaro: le opportunità di lavoro per le piccole imprese crescono, aumenta la mobilità delle persone negli esercizi commerciali con un export del +1,1% nei primi tre mesi del 2021.

Nonostante ciò, in Sicilia si registra una riduzione costante della spesa per gli investimenti della Pubblica amministrazione, inferiore di oltre un terzo rispetto alla media nazionale.

Le conseguenze sono immaginabili: scarsa digitalizzazione della Pubblica amministrazione con una bassa quota di Comuni (12,3% vs 25,1% Italia) che permettono di eseguire intere procedure online. Il pagamento tardivo dei Comuni alle imprese non agevola la situazione già difficile. A tutto ciò si aggiungono l’aumento del prezzo delle materie prime a giugno 2021, che coinvolgono oltre 16 mila MPI nei settori sotto stress, la recrudescenza dei contagi e un’ampia quota di imprese in difficoltà nel cogliere trend di recupero.

Dai lavori e dal confronto tra Confartigianato Sicilia, il presidente nazionale, le imprese siciliane e i vertici delle associazioni territoriali, è emerso che il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo) offre diverse opportunità per il territorio ma il  recupero competitivo che il PNRR vuole perseguire, non può realizzarsi senza il coinvolgimento delle PMI.

Giuseppe Pezzati, segretario di Confartigianato Sicilia, ha ribadito che “è quindi necessario declinare le misure del Piano in bandi e progetti accessibili e su misura, appalti a km 0, meccanismi di incentivazione, come il superbonus 110 %”.

Per quanto riguarda le opportunità di lavoro le figure più difficili da reperire sono farmacisti, biologi e altri specialisti delle scienze della vita; specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche; dirigenti e direttori tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.

Il vice presidente nazionale di Confartigianato, Filippo Ribisi ha sottolineato che le imprese siciliane hanno difficoltà a reperire manodopera specializzata perché il sistema della formazione in Sicilia è fallito. È servito solo al clientelismo”.

Il vice presidente di Confartigianato Sicilia, Gaetano Armao, è convinto che il modo migliore per far crescere l’economia siciliana è un’interlocuzione diretta tra le istituzione della politica e le istituzioni dell’economia.

L’ossigeno finanziario alle imprese arriverà dalla collaborazione tra i diversi sistemi di produzione e dall’incoraggiare la sinergia per soluzioni comuni da adottare.

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