DAL CIELO DELL’OLIMPO AI CERCHI OLIMPICI
Quando si spegne il fuoco olimpico inizia la “Olimpiade”. Il braciere di Tokio 2020, in questo agosto 2021, si è appena spento per ritornare a sfavillare a Parigi nel 2024 sempre con i Giochi Olimpici e Paralimpici.
L’Olimpiade è il tempo che corre fra due fasi successive di giochi olimpici.
E’ il tempo dell’attesa, della preparazione, dell’impegno, del sacrificio, della speranza.
Poi, ogni 4 anni, ieri come oggi (con l’eccezione di adesso per la pandemia), arriva il tempo della gara, del confronto, della misura, del premio di tanto impegno. È il tempo della raccolta dopo la semina. Un tempo che merita rispetto tant’è che gli antichi Greci lo celebravano sospendendo ogni guerra.
Lo spirito delle Olimpiadi moderne, inoltre, ne ha ampliato l’orizzonte abbattendo ogni confine, ogni divisione. Ogni colore della bandiera olimpica rappresenta uno dei cinque continenti, uniti: nero per l’Africa; rosso per le Americhe; giallo per l’Asia; verde per l’Europa; blu per l’Oceania.
Anche il cielo siciliano in queste sere sta partecipando ai Giochi. Basti osservare dall’Argimusco come l’Olimpo nostrano, sua maestà l’Etna, sia ammantato dal colorato scintillio delle stelle. Gli scienziati spiegano che ogni colore significa una diversa età dell’astro. Sembrano voler dire che i valori olimpici non hanno tempo ed appartengono ad ogni età …e fin quando ci sarà un campione in grado di difenderli ci sarà ancora futuro per l’umanità.
Grazie dunque agli organizzatori giapponesi – soprattutto per il loro non facile compito in piena pandemia – agli atleti (anche del siracusano, di cui parleremo in un altro apposito servizio), ai loro staff e a tutti quanti ancora una volta ci hanno aiutato a spingere il cuore oltre l’ostacolo.