Con la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Salvatore Garro, rettore del seminario arcivescovile della diocesi di Siracusa, si sono aperti i festeggiamenti per l’Immacolata patrona di Floridia. La novena e le celebrazioni  eucaristiche si svolgeranno nel rispetto delle norme di contenimento per il contrasto della pandemia. La novena dell’Immacolata si terrà fino al 6 dicembre. Per la vigilia della festa “I Scupiddi” ci sarà l’omaggio alla Madonna in forma di pellegrinaggio personale delle famiglie (infatti non è prevista nessuna processione) e doneranno le candele alla Madonna come segno di devozione. Subito dopo l’arcivescovo di Siracusa Francesco Lomanto presidierà la concelebrazione eucaristica alla presenza di tutti i sacerdoti delle parrocchie floridiane. Per il giorno della festa le celebrazioni eucaristiche saranno alle 11 e sarà presieduta dal parroco della chiesa madre Alessandro Genovese. Alle 18, 30 Santa Messa sarà celebrata dal fra Francesco La Vecchia O.P. Priore della comunità san Domenico di Catania. Al termine della messa ci sarà l’atto di affidamento della città alla santa patrona. Chiuderanno i festeggiamenti il concerto della Xiridia Band in onore di Maria SS. Immacolata.

Anche quest’anno  don Alessandro Genovese ha inviato un messaggio alla comunità floridiana nel quale si legge: “Con l’inizio del tempo d’Avvento siamo invitati a risvegliare in noi il desiderio di Dio e la necessità del nostro rapportarci con colui che il Signore del tempo e della nostra storia. Siamo particolarmente accompagnati ogni anno dalla presenza materna di Maria chge, con grande slancio, ci aiuta a predisporci all’accoglienza dell’avvento del Signore. Maria Santissima, salutata dall’Angelo come la piena di grazia, ci ricorda che noi attraverso i sacramenti sperimentiamo la grazia che ci permette di affrontare i disagi, le cadute e le problematiche che, soprattutto in questi tempi di pandemia, stiamo sperimentando. L’Immacolata, la tutta Santa, la piena di Grazia, anche quest’anno, innalzata al centro della contemplazione dalla comunità cittadina, desidera ricordarci che tutti abbiamo ricevuto la “grazia di stato” per poter affrontare la “buona battaglia”. Nella preghiera semplice dell’Ave Maria, che fin da bambini abbiamo recitato, proclamiamo il Suo essere graziata dal Signore ma chiediamo anche che Lei, la Madre, preghi per noi. Le diciamo semplicemente: mamma aiutami, sorreggimi, accompagnami, custodisci in me la grazia che il Padre mi ha donato nel Figlio Gesù, nostro Salvatore e Fratello. Abbiamo la necessità di riscoprire in questa fede semplice, che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, sacerdoti, religiose, catechisti. Dobbiamo riscoprire nella nostra vita quotidiana il pensiero di Dio, il dialogo con Lui. Nella comunione di preghiera prega con noi e per noi ora e nella nostra morte.  Siamo grati al nostro Arcivescovo Francesco che, rendendosi presente durante la festa, ci consegnerà una sua preghiera all’Immacolata che potrà arricchire i nostri voti d’amore alla nostra bella Madre. Nella nostra festa – aggiunge Don Alessandro – c’è un altro segno che desideriamo quest’anno valorizzare. Ogni anno il tradizionale pellegrinaggio detto dei “Scupiddi” centinai di candele sono offerte all’Immacolata. Il cero è il segno della nostra offerta, della nostra stessa vita donata per le mani di Maria a Dio. E’ emozionante vedere i nostri ragazzi che, come lo scorso anno nonostante le ristrettezze causate dalla pandemia, consegnano il proprio cero ai piedi della Madre. Per il tale alto significato che rivela questo simbolo desidero comunicarvi che le candele che saranno offerte all’Immacolata nel giorno dei “Scupiddi”, saranno accese durante tutto l’anno nella nostra Chiesa Madre perchè vedendole consumare possiate ricordare la bellezza di quella offerta santa e innocente. Riscoprendo uno stile di vita orante unitamente al segno della candela, vi auguro di poter vivere con serenità questi giorni di festa. Anche quest’anno purtroppo l’Immacolata non sarà presente nelle nostre strade con processioni ma desidera in tal modo scaldare il nostro cuore per poter accogliere pronti e festosi il frutto benedetto del suo seno: Cristo Gesù”.

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