Pandemia a parte, le situazioni di stress scolastico non mancano. I disagi patiti dagli adolescenti sono molti e si manifestano in modo non sempre visibile.

Un controllo attento della famiglia sarebbe di notevole aiuto per prevenire casi di malessere che possono manifestarsi in qualunque momento.

Un percorso di crescita difficile che disorienta e che non viene sempre affrontato con sicurezza. Alcool e social diventano i rifugi dei ragazzi che celano il bisogno di evasione e di essere accettati, di essere protagonisti, di essere ascoltati. Sottovalutare il malessere sarebbe un errore.

Ma quale soluzione per il disagio?

L’ascolto: è questa la chiave.

La scuola, altra agenzia educativa, insieme a quella primaria che è la famiglia, dovrebbe supportare il percorso evolutivo dei ragazzi fornendo loro gli strumenti adeguati per affrontarlo con serenità.

I progetti educativi proposti dovrebbero essere incentrati sullo sport che ha un alto valore educativo e sull’ascolto. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, di esprimere le loro opinioni, il loro disaccordo, le loro passioni, i loro sogni.

Gli educatori devono aiutarli e guidarli per costruire il loro futuro. Vanno guidati e accompagnati per poter essere in grado di proseguire da soli.

Gli insegnanti devono essere guide discrete. Non bisogna tarpare loro le ali. Bisogna credere in loro, dar loro fiducia. Un giorno saranno in grado di volare da soli.

Il loro volo sarà la giusta ricompensa per gli sforzi profusi, la meritata conquista.

 

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