LENTINI – La città, come sempre ad inizio maggio, si appresta a celebrare la festa patronale in onore dei S. Alfio, Filadelfo e Cirino dei quali -proprio quest’anno- ricorre il 1770.  anniversario  del loro martirio. Lo scorso lunedì, l’avvio delle manifestazioni religiose e civili nel santuario diocesano di via Roma con la riconsegna del restaurato quadro, della prima metà del XVIII secolo e d’autore ignoto, che raffigura proprio il martirio dei tre fratelli originari di Vaste, in Puglia.

Alla presenza del parroco della chiesa madre, don Maurizio Pizzo, del sindaco avvocato Rosario Lo Faro, di esponenti della giunta municipale, del presidente del consiglio comunale, del comitato dei festeggiamenti, dell’associazione dei Devoti spingitori della vara di Sant’Alfio e di tanti fedeli anche fuori dalla chiesa, dopo la benedizione il quadro è stato svelato ed il sindaco ha acceso sull’altare sottostante a nome dell’intera città la lampada votiva affinché sempre i santi martiri vigilino ed intercedano su e per Lentini. Giovanna Comes, che ne ha curato il restauro, ha brevemente illustrato il dipinto, primo di una serie di quadri che quest’anno saranno restituiti alla fruizione di tutti dando appuntamento al prossimo 2 settembre in chiesa madre con quella che ha definito “una sorpresa che per ora non voglio svelare”.

Il critico d’arte Paolo Giansiracusa, invece, ha illustrato il senso della pala d’altare nel contesto della chiesa della Fontana: non è -ha detto- un’opera casuale in quanto la raffigurazione del martirio dei tre santi fratelli iconograficamente è poco diffusa; risente, ha continuato, degli influssi manieristici di fine rinascimento pur essendo dei primi decenni del ‘700, ben movimentata con i tre martiri messi in risalto dalla luce divina che dall’alto s’irradia.

Il restauro della tela è il frutto di una sottoscrizione solidale lanciata due anni fa dal Comitato di Sant’Alfio a cui hanno aderito privati cittadini, associazioni e club service: certamente un bell’esempio di fattiva collaborazione civica che dimostra come, davvero, l’unione possa fare la forza!

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