Un esercito di  candidati per la città capoluogo

Sono più di settecento i candidati che concorreranno per i 32 posti del Consiglio comunale di Siracusa e sostengono 8 candidati a Sindaco che, senza esclusione di colpi, si daranno battaglia fino al 29  maggio per ottenere il suffragio popolare. Sono state infatti presentate ben 25 liste, che sostengono  gli otto candidati a sindaco:

“Francesco Italia Sindaco”, “Oltre- Movimento per la rigenerazione”, “Noi per la Città” e “Siracusa più verde” promuovono la conferma del sindaco uscente Francesco Italia;

ben sette liste sostengono il candidato ufficiale del centro-destra Ferdinando Messina: “Forza Italia”, “Fratelli d’Italia”, “Prima l’Italia-Siracusa Protagonista”, Insieme, “DC -Noi moderati”, “Laboratorio Civico” e “Popolari e Autonomisti”;

il centro Sinistra candida a sindaco Renata Giunta, unica donna in lizza per la carica di primo cittadino, sostenuta da 4 liste: “Renata Giunta Sindaca”, Movimento 5 Stelle, Partito Democratico, “Lealtà e Condivisione”;

l’ex sindaco Giancarlo Garozzo ci riprova sostenuto da 3 liste: “Siamo Siracusa”, “Fuori Sistema”, “Grande Siracusa”;

l’ex assessore regionale Edy Bandiera è  candidato dalle tre liste “Unione di centro”, “Siracusa al futuro”, “Edy Bandiera Sindaco”;

Roberto Trigilio, già in consiglio comunale per il mov. 5 stelle, è candidato a Sindaco per “Nord chiama Sud”, che fa riferimento a Cateno De Luca, e “Sicilia Vera-Trigilio Sindaco”;

chiudono l’elenco, con una lista a sostegno Michele Mangiafico “Movimento Civico 4” e

Abdelaaziz Mouddih detto “Aziz” con la lista “Vespri Siciliani-Aziz Sindaco”.

Un piccolo esercito di persone che nelle prossime settimane si mobiliteranno per avere il voto dei siracusani. Cosa li motiva? Quante  possibilità concrete hanno di farcela, sapendo che il successo finale arriderà ad una minima parte di loro? Sono davvero convinti di poter dare un contributo concreto allo sviluppo della città? Propongono un vero cambiamento? Non sono riusciti a resistere alle lusinghe di chi cercava dei nomi per riempire le liste o hanno ricevuto promesse che il 30 giugno – si sa, la storia insegna – si scioglieranno come neve al sole? Certo, alcuni sono consapevoli del ruolo di portatori d’acqua per un candidato sindaco nel quale ripongono cieca fiducia, altri hanno aspettative che pensano di poter alimentare “mettendoci la faccia”. Ma questi faccioni, tutti sorridenti, che cominciamo a vedere nei manifesti che vengono da qualche giorno affissi, sempre fuori dagli spazi elettorali predisposti, fino al primo controllo ed alla prima rimozione, se ci saranno, davvero possono indurre chi vota a mettere la sospirata croce e scrivere il loro cognome sulla scheda elettorale?

L’attuale sistema elettorale per le amministrative garantisce ancora una vera espressione democratica sui candidati proposti, con l’indicazione della preferenza, e il cittadino può esprimere una indicazione per un candidato di sesso maschile ed una candidata di sesso femminile. E’ previsto, inoltre, il voto disgiunto per l’indicazione a favore del sindaco prescelto, non necessariamente collegato al candidato al consiglio che si sceglierà di votare.

Per essere eletto Sindaco al primo turno si dovrà conseguire il 40% dei voti validi espressi più uno; se non si raggiunge questa soglia, si andrà al ballottaggio tra i due candidati col maggior numero di consensi raggiunto. In questo caso, anche  i risultati riportati al primo turno dagli esclusi potrebbero poi risultare decisivi, se fatti convergere su uno dei due candidati al ballottaggio. Una concreta incognita è rappresentata dal numero di astensioni, che nelle ultime tornate elettorali è stato sempre in crescita. L’alto numero di candidati ed il voto di preferenza riusciranno ad arginare questo fenomeno?

Finita la bagarre per la composizione delle liste, è lecito pensare che nei prossimi giorni si parlerà concretamente di programmi e di cosa realmente chi amministrerà la città vorrà realizzare nel prossimo futuro, avvantaggiato anche dalle risorse del PNRR, che dovranno essere utilizzate tutte e bene. I problemi della città sono atavici, e non tutti di facile soluzione: tutti noi abbiamo presente come ogni anno Siracusa sia classificata negli ultimi posti delle graduatorie della qualità della vita, e malgrado la sua storia millenaria e le sue potenzialità, non riesce a fare quel salto di qualità che tutti vorrebbero. L’auspicio di tutti è che chi sarà chiamato a reggere le sorti di Siracusa sappia operare per il bene comune, nell’interesse collettivo, verso una proiezione verso il futuro che scongiuri il rimpianto per i fasti di un passato ormai remoto.

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