Caos trasporti in Sicilia e qualcuno si meraviglia per le mancate dimissioni dei vertici della Sac: tanta approssimazione non è un film già visto con il Covid?

Anche adesso il fuoco all’aeroporto di Catania ha messo a nudo l’inadeguatezza di chi era chiamato sia a programmare la sicurezza che a gestire i piani d’emergenza e come per il Covid le stesse persone messe nel posto sbagliato al momento sbagliato avranno il tempo di rifarsi il curriculum con la gestione dei fondi dell’emergenza prima, e della “ricostruzione” poi.

Tuttavia rimane per noi oltremodo scandalosa l’emergenza medici nei pronto soccorso dopo i buoni propositi formulati in tempo di pandemia.
Così come è oltremodo superficiale additare unicamente la pulizia dalle sterpaglie per la prevenzione degli incendi e non considerare altresì che è arrivato il momento di reintrodurre nei nostri boschi l’autoctono leccio o il sughero, in luogo dei tappeti di aghi di pino che ad ogni incendio trasformano le nostre montagne in depositi atomici.
Una sanità virtuosa è un investimento in qualità della vita e un risparmio significativo di risorse umane ed economiche nel medio e lungo periodo, così come una forestazione armonica al territorio è foriera di nuove opportunità di lavoro oltre ad essere economicamente più sostenibile.

E’ il tempo di assumere concreta consapevolezza che le emergenze si combattono con interventi strutturali e non con i post su Facebook.
Fino a quando, dunque, potremo chiedere supplemento di pazienza agli eroi in prima fila? Fino a quando le diverse caste continueranno impunemente a gestire l’Italia come una oligarchia autoreferenziale?

Intanto a Carlentini i Vigili del fuoco si accasciano stremati e a Roma i deputati nelle stesse ore disquiscono su look e indennità.

Sorge spontanea la domanda: chi merita oggi il titolo di “Onorevole”?

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