Mancanza di fondi,  anno scolastico nuovo, problemi vecchi.

Ci siamo già occupati delle varie problematiche inerenti al servizio Asacom nelle scuole, partendo proprio dalla professionalità di chi svolge questo delicatissimo ruolo e già prima di ferragosto è stato il vicepresidente dell’Associazione 20 novembre 1989, Sebastiano Amenta, a lanciare un accorato appello: “La figura dell’Asacom è fondamentale per garantire il diritto allo studio degli alunni e delle alunne con diversa abilità. Purtroppo ad oggi, la regione Siciliana non ha erogato fondi sufficienti per potere avviare il servizio nelle scuole superiori, nonostante i solleciti del Libero Consorzio di Siracusa”.

Proprio ieri c’è stato un’importante incontro sul tema che ha visto Confcooperative Siracusa, LegaCoop Sud Sicilia e ANFFAS Sicilia intorno ad un importante tavolo nel quale si è cercato di sollecitare soluzioni celeri sul delicatissimo tema. “A circa 320 alunni con disabilità – ha detto Sandro Schembari, presidente di Confcooperative- frequentanti gli istituti superiori della provincia di Siracusa, non sarà garantito il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, insieme a quello del trasporto, all’avvio del nuovo anno scolastico. Delle 600 mila euro appena stanziate dalla Regione Siciliana –continua il presidente- ne mancano ancora 300 mila per coprire il debito dell’anno scolastico appena trascorso. In attesa delle somme regionali adeguate per coprire interamente il servizio –conclude Schembari- il Libero Consorzio di Siracusa, a differenza di quello di Ragusa che sta sopperendo alla carenza dei fondi regionali con un cofinanziamento, non ha la disponibilità economica per garantire la copertura totale della spesa”.

Sulla questione interviene anche Lisa Rubino, presidente del Co.Pro.Dis. –coordinamento provinciale disabilità-: “Ci sembra purtroppo di rivedere sempre lo stesso, triste e desolante film che si ripete ogni anno all’apertura dell’anno scolastico, quando vengono fuori, immancabili problemi per lo svolgimento di questo servizio essenziale. Francamente ci siamo stufati di assistere, dopo 25 anni, all’ennesimo, mortificante tira e molla. Se il Libero Consorzio non è in grado di gestire queste attività –afferma il presidente Rubino-, che le stesse siano passate ai Comuni, con il trasferimento delle somme dovute. In passato abbiamo dovuto anche assistere, esterrefatti, a fasi in cui i soldi per i servizi ai disabili sono stati utilizzati per altro. A questo punto, chiediamo, anzi pretendiamo la verifica trasparente e pubblica dei movimenti economici in capo a questo capitolo e conoscere il contenuto delle interlocuzioni tra i funzionari della Regione e quelli del Libero Consorzio. Se vi sono dei responsabili, questi devono essere pubblicamente evidenziati”.

Molta delusione è espressa da Salvo Sorbello, già assessore e consigliere comunale e oggi referente per la disabilità del CSVE –centro servizi volontariato etneo-: “Siracusa è stata una delle prime città del meridione d’Italia a dotarsi di un regolamento di questo servizio essenziale. È accaduto più di dieci anni fa, quando ero assessore alle politiche sociali. E la nostra esperienza è stata presa come riferimento in tante altre realtà. Dover costatare come dopo tanti anni si debba lottare per ottenere un diritto che anzi andrebbe ampliato nel suo esercizio, perché poche ore a settimana sono insufficienti, la dice lunga sulla qualità complessiva della politica siracusana. Fino a quando -conclude Sorbello- ad essere in discussione sono i sacrosanti diritti delle persone fragili e delle loro famiglie, vuol dire che le istituzioni sono troppo lontane dalla gente”.

 

Condividi: