Contributo di Carmelo Scandurra

Nella vicenda terrena di Suor Chiara Di Mauro le grazie e i doni soprannaturali che Dio ha elargito in lei sono stata copiosi e si sono manifestati, quotidianamente, sotto gli occhi di tutti: vediamo quanti e quali sono, in una breve rassegna.

Numerosi sono gli esempi di fenomeni ed esperienze mistiche che ebbe Suor Chiara: a partire dalle innumerevoli estasi, cadendo in un «rapimento dell’anima» che la estraniava dal mondo, con perdita dei sensi o irrigidimento del corpo quasi a sembrare morta, in cui aveva ore e ore di dialoghi con Gesù, con la Madonna o con i Santi; o, ancora, i segni delle stimmate alle mani, ai piedi e al costato, che sanguinavano il

giovedì e il venerdì di ogni settimana, come anche la fronte, le tempie e gli occhi, coi dolori tipici della corona di spine del Crocifisso, arrivando a versare lacrime di sangue.

E, proprio come accadde a Padre Pio, nacquero dubbi e sospetti: si pensò che la suora si autoinfliggesse quelle ferite e si intervenne dall’alto, su indicazioni del Sant’Uffizio e di padre Agostino Gemelli (lo stesso che ritenne Padre Pio un falsificatore delle sue stimmate che abusava della credulità della gente), effettuando su di lei indagini con ispezioni invasive, sorvegliandola a vista giorno e notte e proibendole di uscire.

E, ancora, su Suor Chiara i segni dell’unione mistica con Dio si videro nel “fenomeno dell’anello di carne”, ovvero un’impronta a forma di cerchio al dito anulare, che si “infuocava” fino a sanguinare, che dimostrava il suo matrimonio spirituale; nella “comunione mistica”, cioè l’apparizione miracolosa della particola eucaristica in bocca, ricevuta quindi direttamente dalle mani invisibili di Cristo; la bocca ricolma di sangue benedetto, meravigliosamente scaturito, col quale si nutriva, nonostante un rigidissimo regime alimentare ridotto quasi al digiuno, senza subire perdite di peso corporeo.

Suor Chiara ricevette anche altri doni carismatici: quello della profezia (di morti future, di avvenimenti riguardanti la città di Siracusa e, addirittura, di un grande conflitto mondiale); visioni divine e rivelazioni private, apparizioni e dialoghi con i defunti o di intercessione per le anime purganti; riusciva a leggere il pensiero dei presenti, a fare discernimento del loro spirito e a dar loro risposta, oppure conosceva realtà culturali e spirituali senza averle apprese dallo studio (come leggere e suonare la musica, o possedere conoscenze teologiche, astronomiche, di medicina e meccanica), ma avute per scienza infusa da Dio; il suo corpo talvolta emanava bagliori luminosi e su di esso sono stati verificati fenomeni di levitazione, di bilocazione e di osmogenesi, il “profumo di santità” emanato (anche in stato di cadavere) per far percepire una sacra presenza.

In vita, in particolare durante i lunghi e sferzanti periodi ascetici, si asteneva dal nutrirsi, dal bere, dal dormire e si mortificava il corpo: fra gli oggetti a lei appartenuti – custoditi nel medesimo Archivio dei Frati Cappuccini – spicca il cilicio a forma di croce, fatto in tela ruvida e con acuminati chiodi uncinati, che indossava per le sue dure pratiche penitenziali.

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