Nel nuovo numero di Cammino gli approfondimenti sulla Lacrimazione

È  trascorsa da poco la ricorrenza del 6 novembre, giornata memorabile per la città di Siracusa in quanto segna l’anniversario della consacrazione e dedicazione del “Santuario alla Madonna delle Lacrime”, avvenuta nel 1994 quando l’allora Papa Giovanni Paolo II venne a Siracusa in due giorni indimenticabili che confermarono il suo legame profondo con la Madonna.

Non dimenticheremo le sue parole pronunciate durante l’omelia della sacra funzione. Affermò che “le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni, in quanto testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo”.

Anche in occasione del settantesimo anniversario della lacrimazione della Madonna a Siracusa l’arcivescovo mons. Francesco Lomanto, soffermandosi su quelle  Lacrime, ha detto che  le Lacrime della Madonna sono un segno della compassione di Dio che non smette mai di prendersi cura di ciascun figlio.

Una Madre compassionevole che piange e, attraverso le lacrime, lascia un messaggio alla Chiesa di Dio e all’umanità. Tante le interpretazioni degli studiosi nell’arco di questi settant’anni su quelle lacrime, ma al di là di ogni umana spiegazione il cuore ci suggerisce che quelle lacrime sono una testimonianza d’amore per tutti noi, un segno visibile e palpabile che ci induce a riflettere sui motivi che possono portare una madre al pianto.

La nostra Mamma piange perché ci vede smarriti,  chiusi nel nostro egoismo e nel nostro voler essere sempre al centro dell’attenzione, presi da problemi che ci allontanano dalla strada maestra, “quella della pace e della fraternità” come tante volte indicata durante le sue apparizioni.

Maria piange perché ci vede indifferenti presi a respingere segnali e  messaggi che  invece dovrebbero toccare il nostro cuore.

Ci siamo mai soffermati, in particolare, a riflettere sul perché la Madonna ha pianto  proprio a Siracusa? Meritiamo davvero questo privilegio? E noi cosa facciamo per avvicinarci a Maria? E ci siamo mai chiesti come sarebbe la nostra vita se non ci fosse la Madre di Gesù a vegliare su di noi? La risposta non può che essere una sola: saremmo sperduti nel buio, privi d’amore  e di  ogni speranza.

Avvicinarsi al mistero di quelle Lacrimazione significa, come sottolineato dall’arcivescovo Lomanto, “vivere questo tempo come tempo di grazia per approfondire e conoscere un evento che appartiene al soprannaturale e diventa per noi motivo di rinnovamento interiore nello spirito e nella vita”.

Abbiamo una speranza: continuare a meritare il privilegio di custodire nel nostro Santuario le Lacrime della Madonna, facendo di Siracusa una città missionaria del messaggio, silenzioso ed eloquente, delle Lacrime della Madre.

 

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