Il Comune di Siracusa, insieme a qualche altro della provincia di Siracusa, partecipa ai GLO e alla redazione dei PEI.

Le associazioni di persone con diversa abilità, si chiedono come mai e soprattutto il perché.

Ci arrivano diverse segnalazioni di genitori con figli/figlie o alunni/alunne con diversa abilità, secondo le quali da qualche mese a questa parte, il Comune di Siracusa, e pare che non sia l’unico nella provincia omonima, chiede di essere invitato a partecipare alle riunioni del GLO –gruppo di lavoro operativo per l’inclusione-, convocate dai dirigenti scolastici.

Senza polemica alcuna vogliamo analizzare la situazione, ripercorrendo le normative vigenti per cercare di stimolare un confronto costruttivo.
Partiamo da una breve sintesi: Il PEI –piano educativo individualizzato- provvisorio è redatto, entro il 30 giugno di ogni anno  e riporta la proposta del numero di ore dei sostegni assegnate all’alunno o all’alunna con diversa abilità, insieme alla proposta delle risorse da destinare agli interventi di assistenza igienica e di base, nonché alla proposta delle risorse professionali per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione.

All’inizio dell’anno scolastico successivo, entro il 31 ottobre, si dovrà elaborare e approvare il PEI per l’anno in corso, utilizzando interamente il modello del relativo grado di scuola, compilando le sezioni rimanenti tra le quali le sezioni relative alla progettazione educativo – didattica.

Secondo l’art. 3 del DI n. 182/2020, testo coordinato con il DI correttivo n. 153/2023, il GLO è composto da una serie di figure tra cui i genitori dell’alunno o dell’alunna con diversa abilità, le figure professionali che interagiscono con l’alunno o l’alunna con diversa abilità, i rappresentanti delle ASP-aziende pubbliche di servizi alla persona- o delle ASL –azienda sanitaria locale-  di riferimento, i docenti del consiglio di classe, i docenti referenti per le attività di inclusione, i docenti appartenenti al GLI-gruppo di lavoro per l’inclusione- presente nella scuola, l’assistente all’autonomia ed alla comunicazione ovvero un rappresentante del GIT –gruppo di inclusione territoriale- territoriale.

Si prega di fare attenzione alla forma rinforzata della congiunzione disgiuntiva semplice “o”, cioè “ovvero” che nella lingua italiana ha lo stesso significato di “oppure”. Un’altra funzione della congiunzione “ovvero”, è quella esplicativa, in pratica chiarisce un concetto precedentemente espresso, assumendo il significato delle espressioni equivalenti come “ossia”, “vale a dire” o “per meglio dire”.

Quanto appena scritto è estratto dalla sentenza del Consiglio di Stato sez. III del 28/05/2020 n. 3374.

Dunque, ovvero è un termine ambiguo, per cui cosa vorrà dire nella norma testé citata? In altre parole: la presenza dell’assistente all’autonomia ed alla comunicazione nel GLO, esclude un rappresentante del GIT, oppure egli stesso rappresenta il GIT?

La domanda appena posta potrebbe apparire pleonastica ma, leggendo quanto in appresso, capiremo che non lo è.

Cerchiamo di capire adesso, da chi è composto e che ruolo svolge il GIT.

In base al  Parere sullo Schema di decreto del Ministro dell’Istruzione “Gruppo per l’Inclusione Territoriale (GIT), ai sensi dell’articolo 15, comma 7 della legge 5 febbraio 1992, n. 104″, approvato nella seduta plenaria n. 62 dell’1/10/2021, il GIT, riportiamo fedelmente, all’art.3 comma 2b “è composto da personale docente esperto nell’ambito dell’inclusione, anche con riferimento alla prospettiva bio-psico-sociale dell’ICF –classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute-, e nelle metodologie didattiche inclusive e innovative. Nel rispetto della normativa vigente e dei correnti limiti di spesa, il GIT potrà essere integrato con docenti esperti per la diffusione di strumenti, tecniche e metodologie didattiche. Per lo svolgimento di ulteriori compiti di consultazione e programmazione delle attività nonché per il coordinamento degli interventi di competenza dei diversi livelli istituzionali sul territorio, di cui al successivo articolo 4, il GIT è integrato: a) dai rappresentanti delle associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nell’inclusione scolastica, individuate in base ai criteri di cui all’articolo 2, comma 3, lett. h) del DM n. 338 del 2018, di seguito riportati:

  1. costituire articolazione territoriale delle federazioni e associazioni che fanno parte dell’Osservatorio permanente per l’inclusione scolastica; ii. aver stipulato convenzioni, protocolli d’intesa, accordi quadro con gli Enti regionali; b) dai rappresentanti degli Enti locali e delle Aziende sanitarie locali”.

All’art. 4 al comma 2 si legge: “Il GIT, che agisce in coordinamento con l’Ufficio scolastico regionale, ovvero con l’Ufficio di ambito territoriale, supporta le istituzioni scolastiche nella definizione dei PEI secondo la prospettiva bio-psicosociale alla base della classificazione ICF dell’OMS –organizzazione mondiale della sanità-, nell’uso ottimale dei molteplici sostegni disponibili, previsti nel Piano per l’Inclusione della singola istituzione scolastica, nel potenziamento della corresponsabilità educativa e delle attività di didattica inclusiva”.

All’art. 5 comma 3  si specificano i compiti e i rapporti con i CTS: “Il GIT collabora con le «scuole polo» che svolgono azioni di supporto e consulenza con le reti del territorio per la promozione di ricerca, sperimentazione e sviluppo di metodologie ed uso di strumenti didattici per l’inclusione, di cui all’articolo 9, comma 2 del d.lgs. n. 66 del 2017, e con i Centri territoriali di supporto (CTS), di cui all’articolo 9, comma 2-bis del d.lgs. n. 66 del 2017, quali istituzioni scolastiche di riferimento per la consulenza, formazione, collegamento e monitoraggio a supporto dei processi di inclusione, per lo sviluppo, la diffusione e il miglior utilizzo di ausili, sussidi didattici e di nuove tecnologie per la disabilità. I CTS, al fine di ottimizzare l’erogazione del servizio, attivano modalità di collaborazione con il GIT per il supporto alle scuole del territorio per i processi di inclusione”.

Inoltre, ai sensi dell’art. 7 comma 2-ter del Dlgs 13 aprile 2017 n. 66, all’art. 3 inerente alla composizione del GLO, dell’Ente locale Comune non c’è traccia.

Cerchiamo allora di ricostruire quanto dettagliato forse in modo troppo tecnico ma pedissequo, in base alle attuali normative vigenti.

I dirigenti scolastici convocano i GLO per redigere i PEI degli alunni/ delle alunne con diversa abilità e da qualche mese a questa parte, queste riunioni, a Siracusa e in qualche altro comune della provincia, sono partecipate anche dall’Ente locale.

Perché le scuole invitano il Comune alla partecipazione dei GLO? Semplicemente perché il Comune stesso, invia una mail alle istituzioni scolastiche, chiedendo di essere invitato “come semplice uditore”.

I Comuni possono far parte dei GIT in quanto Enti locali, come del resto, e lo abbiamo già espresso precedentemente all’art. 3 comma 2b, anche le associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità nell’inclusione scolastica, individuate in base ai criteri normativi ben precisi ma, come si legge chiaramente nella norma, gli stessi GIT hanno una rappresentanza un po’ ambigua all’interno dei GLO.

Perché le scuole non convocano di routine, le associazioni delle persone con diversa abilità?

Aggiungiamo anche che in qualche scuola è stata rifiutata la disponibilità alla partecipazione di una nota associazione rappresentativa di persone con disabilità. Purtroppo a volte, non si conoscono le norme sebbene si è degli addetti ai lavori.

È pur vero però, che i Comuni gestiscono, attraverso delle cooperative, il servizio ASACOM –assistenti all’autonomia e alla comunicazione- dedicato agli alunni e alle alunne con diversa abilità presenti nelle scuole, e dunque utilizzano apposite risorse del bilancio comunale per farvi fronte, ma non risulta da nessun documento e in nessuna norma, che essi abbiano potere decisionale nell’assegnazione delle ore dei sostegni rivolte agli alunni/alle alunne con diversa abilità. Tale compito è esclusivo del GLO nella sua totalità.

Dunque, perché e a che titolo il Comune di Siracusa, partecipa alle riunioni del GLO nelle scuole?

Saremmo onorati di avviare un confronto e ricevere delle delucidazioni in merito, anche per tranquillizzare le tante famiglie con figli con diversa abilità sulla questione.

Se il Comune volesse dare una virata inclusiva non indifferente a favore degli alunni e delle alunne con diversa abilità, modifichi il regolamento del servizio ASACOM, per cui abbiamo già scritto come si può vedere attraverso il link che riproponiamo: https://www.camminosiracusa.it/2023/07/chi-sono-e-cosa-fanno-le-figure-professionali-dellasacom/ .

 

 

Condividi: