Finalmente una ipotesi legislativa sui caregiver. Scritta e voluta dal vicepresidente Sebastiano Amenta dell’Associazione 20 novembre 1989. La Regione Siciliana sta lavorando per renderla operativa

Chissà quante volte abbiamo sentito o letto la parola “caregiver”. Ma chi ne comprende realmente il significato?

Al di là della parola anglosassone e dell’accezione che si riferisce ad un familiare che si prende cura di una persona ammalata o con diversa abilità, quanti hanno un’idea di cosa voglia dire nella vita quotidiana essere un caregiver?

È con molta soddisfazione che il vicepresidente dell’associazione 20 novembre 1989 e delegato First –federazione italiana rete sostegno e tutela della disabilità-, Sebastiano Amenta, annuncia l’avvio dei lavori parlamentari presso la Regione Siciliana, per l’approvazione del Ddl sui caregivers familiari.

Finalmente, dunque, arriva un disegno di legge- che può dare una svolta a quanti, in silenzio e con enormi difficoltà, si occupano dell’assistenza dei propri familiari che ne hanno bisogno.

“Una legge che ho fortemente voluto e scritto per approfondire, mettere insieme e dare organicità ad una normativa già esistente senza alcun coordinamento e che – dimostrando la necessaria trasversalità su certe sensibilità – ha trovato sponda nel deputato regionale Giuseppe Carta che l’ha sposata immediatamente”.

Così ha commentato Amenta in merito al Ddl “Norme per il riconoscimento e la tutela della figura del caregiver familiare”.

Il disegno di legge si compone di 6 articoli nei quali si specificano i compiti della figura del caregiver familiare e della Regione Siciliana. Non è facile essere un caregiver. Devi mettere da parte molte energie e risorse, a volte anche economiche, per poter fare avere alla persona assistita, una equità e una dignità di vita al pari di chi non ha alcuna fragilità.

“Molti genitori o molti familiari, per lo più donne –ci dice Amenta-, lasciano il lavoro per potere assistere un familiare che ha bisogno di cure.  La Regione deve farsi carico di tutto ciò e deve provvedere al nuovo inserimento lavorativo di queste persone”. Ma c’è di più. Nel Ddl si fa preciso riferimento anche ad un coordinamento tra la Regione Siciliana e gli EE.ll. –enti locali- quali Asl –aziende sanitarie locali-, Asp –aziende pubbliche di servizi alla persona-, Distretti socio sanitari, per poter informare i caregivers sulle principali novità in merito ai servizi erogati.

Il vicepresidente della 20 novembre 1989 aggiunge un altro aspetto del Ddl finalizzato a dare un riconoscimento importante a chi, studente o lavoratore nel settore, si prende cura di un proprio caro per assisterlo: “Abbiamo previsto la possibilità di riconoscere dei crediti formativi tanto agli studenti quanto a chi lavora ed è, contemporaneamente, un caregiver, così da consentire l’accesso ad ulteriori percorsi formativi del sistema regionale nell’ambito di attività di assistenza alla persona”.

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