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Abilità (diverse) in Cammino – Abbracciata collettiva:  La solidarietà di un abbraccio

Abilità (diverse) in Cammino – Abbracciata collettiva:  La solidarietà di un abbraccio

 Benessere e salute a moltissimi bambini e ragazzi con disabilità

Potremmo iniziare col dire che Siracusa ha vinto l’edizione 2024 dell’abbracciata collettiva, svolta il 6 e 7 aprile u.s. presso il Sun Club di Siracusa, struttura sportiva della vulcanica e infaticabile Viviana Venticinque, con numeri da “capogiro”. Oltre 2300 partecipanti, 4620 Km percorsi in vasca e quasi 800 terapie donate. Ma questi, come abbiamo già annunciato, sono solo numeri.

Parliamo, invece, del significato dell’abbracciata collettiva, di come nasce, di cos’è e del perché ogni anno riscuote sempre più successo. Ne parliamo con il dott. Francesco Paoletti, terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e coordinatore regione Sicilia Tma–terapia multisistemica in acqua- metodo Caputo-Ippolito.

L’abbracciata collettiva –spiega Paoletti– nasce per la voglia e l’esigenza di fare rete e di creare un meccanismo di solidarietà tra le varie famiglie coinvolte. Attraverso questa attività, si creano momenti di sensibilizzazione e di condivisione tra cittadini comuni e famiglie di persone con disabilità, perché si possa crescere insieme nell’ottica dell’appartenenza e della collaborazione”.

Paoletti ci espone il funzionamento dell’abbracciata collettiva che è poi, la vera forza che ogni anno ne aumenta gli aderenti e gli affezionati: “Le terapie private hanno un costo. Attraverso la solidarietà che mettiamo in campo con l’abbracciata collettiva, ognuno di noi, incluse le famiglie che hanno i figli o i parenti con disabilità, si fa promotore per la vendita di uova di Pasqua, di tickets o per la ricerca di sponsor per l’evento. Tutto questo consente alle famiglie di non pagare le terapie dei propri figli per tutto l’anno o, in base al contributo che si riesce ad ottenere in questo modo, di pagare solo una parte delle terapie da svolgere”. Non senza soddisfazione, Paoletti ci evidenzia che grazie a questo modus operandi “si aiutano tante famiglie e tanti bambini e bambine con disabilità che, altrimenti, avrebbero molta difficoltà a svolgere la terapia o, addirittura, non potrebbero svolgerla”.

“Molti pensano si tratti di una terapia per curare l’autismo –ha continuato il coordinatore Tma Sicilia-, perché credono che nell’acqua, essendoci l’operatore, si faccia della terapia che poi si porta fuori dall’acqua. Sebbene, in realtà, gli elementi che si sviluppano attraverso la terapia e cioè l’intensità dello sguardo, la relazione e l’attenzione, siano delle carenze dello spettro autistico, successivamente –ha puntualizzato- si è visto che ciò funziona con tutte le terapie psichiatriche del neurosviluppo. In buona sostanza, si lavora sul bambino, sui suoi punti di forza e di debolezza”.

Paoletti commenta poi le fasi fondamentali della Tma: “La prima fase è quella valutativa, cioè si valutano i punti di forza e di debolezza della persona con disabilità per capire quali obiettivi si possono sviluppare nel medio-lungo termine. La seconda fase –prosegue- è quella emotivo-relazionale. Con lo spettro autistico, si lavora sul riconoscimento delle emozioni, sullo sguardo, sul comportamento e sull’attenzione a svolgere un determinato compito”.

È superata questa fase che, ci continua a dire il coordinatore regionale della Tma Sicilia, inizia la fase natatoria: “A questo punto inizia la fase tre e cioè quella del galleggiamento. Ci si prepara a spostarsi in autonomia in acqua e dunque, avendo iniziato un percorso di cura delle emozioni e dell’attenzione, siamo pronti per il nuoto”.

Eccoci arrivati all’ultima fase: “Nell’ultima fase, la fase quattro –afferma Paoletti-, si inserisce il bimbo o la bimba nel gruppo, favorendone l’integrazione”.

Ogni anno l’abbracciata collettiva raccoglie sempre più adesioni ma soprattutto, abbiamo una presenza costante e massiccia di forze dell’ordine e in particolare, dell’arma dei Carabinieri.

Ma perché proprio i Carabinieri?  “La Tma ha una convenzione a livello nazionale con l’arma dei Carabinieri –chiarisce ancora Paoletti–  e dal 2016 forma molti di loro come operatori Tma. Tutto questo, perché quando i Carabinieri partecipano alle varie missioni di guerra, fanno terapia in acqua ai bambini con disabilità colpiti da questa immane sciagura”.

Tutto ciò è possibile grazie ai progetti di Cooperazione Civile e Militare (CIMIC) del Contingente Italiano in Libano, coordinati da unità provenienti dal Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza, un team specializzato dell’arma dei Carabinieri proveniente appositamente dall’Italia e formati sul metodo Tma dagli stessi ideatori il dott. Caputo Gianluca e il dott. Ippolito Giovanni.

“In questo modo nel 2020 –motiva Paoletti-, i bambini libanesi con disturbi dello spettro autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo e provenienti da famiglie particolarmente disagiate, hanno usufruito della Tma”.

Ma la Tma a Siracusa non si ferma certo all’abbracciata collettiva. Infatti, ci sono almeno due progetti futuri sui quali si sta già lavorando e di cui ci parla così il dottor Paoletti: “Stiamo per partire con un notevole progetto dal titolo “Autonomia in armonia” con l’Aipd –associazione italiana persone Down- sezione di Siracusa, che coinvolgerà 13 tra ragazzi e giovani adulti con sindrome di Down, permettendo loro di usufruire gratuitamente per un anno, dei servizi offerti dal centro Tma 3.0 di Siracusa. Inoltre, stiamo realizzando a Siracusa il 3° centro autismo Tma in Italia di una certa entità chiamato appunto, centro Tma 3.0. Gli altri due si trovano a Milano, precisamente nel comune di Mediglia (all’interno di un bene confiscato dalla mafia), e a Casoria, comune della città metropolitana di Napoli, che è il più grande di tutti”.

Paoletti non nasconde la gioia nel descrivere ciò che sarà il centro tanto desiderato e tra poco realizzato: “L’idea innovativa è quella di fare convergere diverse attività come, ad esempio l’arrampicata sportiva, il pattinaggio, la pallavolo. Non mancherà una palestra e ci saranno poi gli studi per la neuropsicomotricità, la terapia comportamentale, etc…”.  Un altro punto di forza –ha concluso Paoletti– sono i progetti di tour autism, creati appositamente perché le famiglie del circuito delle altre regioni d’Italia della Tma, possano trascorrere i giorni di vacanza a Siracusa in miniappartamenti, così che il centro Tma possa essere gestito dai ragazzi con autismo, per svolgere le diverse attività di accoglienza e ricezione degli ospiti. Contemporaneamente, i figli degli ospiti, partecipano a tutte le attività del centro quali laboratori di cucina, piscina, orientamento, etc…”.

Ma l’abbracciata collettiva 2024 sarà ricordata anche per il momento di forte commozione che ha suscitato nei presenti il ricordo di Fabio Vita, un giovane dal cuore d’oro e amico di tutti, molto conosciuto nell’ambiente del Sun Club, che ci ha prematuramente lasciati lo scorso anno.

Appuntamento dunque al 2025 per la prossima abbracciata collettiva, perché possa essere ancora più partecipata e sentita di quella appena trascorsa.

 

  • Nella foto in evidenza: Abbracciata-collettiva-2024-da-destra-Venticinque-Corsico-Pulvino-Paoletti-Regina-Agrò
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