L’appuntamento della Giornata Nazionale della Legalità rappresenta per tutta la cittadinanza un momento di riflessione sulle conseguenze delle azioni mafiose e sulla necessità di contrastare la criminalità organizzata. Per questo da anni è stata avviata una campagna di sensibilizzazione nelle scuole con iniziative ed attività che coinvolgono gli studenti di ogni ordine e grado finalizzate a promuovere la legalità.
Tra gli incontri recenti, tutti importanti ed impegnativi, quello che colpisce per la sua specificità è l’incontro tenutosi all’ Istituto Tecnico A. Rizza e, successivamente, nella stessa giornata nell’auditorium del Liceo O.M.Corbino, tra Nino Melito Petrosino, il pronipote del leggendario poliziotto italoamericano, Joe Petrosino, e gli studenti.
Gli appuntamenti hanno seguito un iter molto simile, iniziato con i saluti dei dirigenti scolastici Aloscari per l”’Istituto Rizza” e della Rotondo portavoce della Dirigente Lilli Fronte per il liceo” Corbino” che si sono congratulati con Nino Melito Petrosino per l’impegno on cui porta avanti la storia ed il pensiero dello zio materno divenuto esempio di legalità
Organizzatore dell’evento e moderatore Corrado Spatola il quale nel suo discorso introduttivo ha precisato l’attualità di Joe Petrosino, il poliziotto che fin da piccolo coltivava un sogno, quello di diventare poliziotto. Un sogno in cui credeva fortemente e che riuscirà a realizzare grazie alle sue capacità investigative, infatti riusciva a raccoglieva notizie e informazioni che riusciva a raccogliere quando i clienti si sedevano al suo banchetto di calzolaio, notizie che poi passava al Dipartimento di Polizia , collaborazione utile per il suo ingresso in Polizia.
Della sua vita e della tragica morte di Petrosino Nino Melito Petrosino, ne parla nel libro “Joe Petrosino, l’incorruttibile”, un libro che nasce, come ama raccontare, ascoltando la narrazione del nonno Michele, fratello di Joe e padre della madre di Nino, Gilda Petrosino nelle sere d’inverno quando la famiglia si riuniva accanto al camino e sempre da lui sentirà parlare della Bomb Squad, la squadra voluta da Petrosino per disinnescare le bombe- Joe raccontava il nonno Michele era un giovane con un forte senso della giustizia ed un profondo orgoglio per le sue origini che difendeva a spada tratta con un obiettivo ben chiaro da raggiungere: combattere la mafia e chi ne faceva parte. Una vita quella di Joe dedita alle indagini e alla ricerca della verità a partire dalle radici, che lo porterà alla tragica morte avvenuta a Palermo nel 1909 dove si era recato in gran segreto per motivi investigativi.
Quella di Joe è diventata, negli anni, una figura emblematica per indicare la lotta alla mafia e sebbene siano trascorsi più di 110 anni dalla sua morte, continua ad essere testimonianza di orgoglio, dedizione, coraggio, in Italia come in America al punto da influenzare la cultura di massa: fumetti, serie tv, film interpretati da attori considerati tra i più grandi attori della storia del cinema. Il libro, racconta il relatore, è divenuto lo strumento, per raccontare la storia della sua famiglia e diffondere la cultura della legalità.