LENTINI – Taglia sabato il traguardo dei sessantacinque anni di ininterrotta e sempre maggiore attività la Naval air station di contrada “Sigonella”, ospitata presso l’aeroporto “Cosimo Di Palma” sede del 41. Stormo antisommergibili dell’Aeronautica militare.
Il ‘compleanno’ sarà festeggiato con una cerimonia ufficiale a partire dalle ore 11 ed il concerto dell’orchestra filarmonica di Catania diretta dal maestro Fabio Raciti presso le strutture logistiche del “Nas 1”, alla presenza delle massime autorità civili e militari del siracusano e del catanese, nonché del console generale degli Stati uniti d’America Napoli, Tracy Roberts-Pound. “In questo anniversario -dichiara il capitano di vascello Aaron Shoemaker, comandante della base, celebriamo sia la storia di intevgrità e di eccellenza della Nas Sigonella, sia il suo futuro come fonte di stabilità e influenza nel Mediterraneo”. La base fu aperta il 15 giugno 1959 come “U.S. Naval air facily Sigonella” ma solo negli anni ’80 venne elevata al rango di stazione aereo navale in un contesto di sinergica operatività in ambito Nato; e proprio in quel periodo Sigonella assurse agli onori della cronaca mondiale per la contrapposizione Italia-Usa nella gestione dell’aereo egiziano dirottato da terroristi palestinesi. Al di là di quel fatto, storico sotto ogni punto di vista, il profilo che la base ha tenuto e tiene è sempre stato discreto ma non per questo meno importante, anzi.
Si dice che Sigonella sia una sorta di portaerei immobile, un vero e proprio hub al centro del Mediterraneo, e per tanti versi così è se si considera il supporto operativo che dà, giorno per giorno, nel Mediterraneo, in Africa, nel Medio Oriente e persino in Asia centromeridionale all’attività aeronavale americana e nell’ambito delle operazioni della Nato. All’interno della base sono operativi ben quaranta comandi, con innumerevoli tipi di aeroplani ed elicotteri a cui si sono aggiunti anche uno squadrone adibito alla prevenzione di attacchi missilistici ed il nuovo quartier generale di ricerca medica della marina. Si tratta di una base che è cruciale per le operazioni statunitensi nella regione, non solo nell’area in cui opera la Sesta flotta.
Proprio per questo, Sigonella finisce sempre nel “mirino” di alcune espressioni di “pacifismo” che quando possono ne reclamano sempre la smilitarizzazione. Senza andare ad impelagarsi in questioni che coinvolgono i livelli più alti della politica militare ed internazionale volando con buona pace anche sopra le teste dei “signor no” (sempre gli stessi…), sessantacinque anni dopo la sua nascita, Sigonella -piaccia o non piaccia- è una delle più attive realtà siciliane, anche per l’indotto che ha creato e che si è creato. Un indotto a trazione etnea, perché paradossalmente Catania territorialmente è più vicina rispetto a Lentini, nel cui territorio la base risiede. E proprio il rapporto Lentini- Sigonella andrebbe meglio approfondito, perché -ahinoi- l’opportunità che Sigonella rappresenta non è stata appieno (o quasi per nulla) sfruttata nei lustri da tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, incapaci di una proficua interlocuzione con i vertici della base. Ma questa è un’altra storia, che pure ci dovrebbe interrogare a Lentini, ammesso che si abbia la lungimiranza di pensare e di volare alto.