Numero Speciale di Cammino per santa Lucia 2024: pellegrinaggio di Luce
Nel corso dei secoli, la devozione per Lucia si è sempre più amplificata a Siracusa e nel mondo.
È un dato confermato in Sicilia dagli abbracci di folla che hanno accolto la martire ogni volta che ha fatto ritorno nella propria terra.
Gli eventi che hanno anticipato questo terzo rientro del suo corpo nella città natale ne sono ulteriore dimostrazione. Quest’anno, peraltro, coincide con l’apertura del Giubileo della Speranza indetto da Papa Francesco che – una casualità? – sarà simboleggiato da Luce, la prima mascotte ufficiale per una tale ricorrenza.
Un ritorno, quindi, in un contesto spirituale che invita a riflettere sul valore del perdono in un mondo sempre più guerreggiante e che spinge a guardare con fiducia per superare le difficoltà del momento.
Nel suo primo “rientro” del 2004, Lucia aveva trovato Siracusa ancora fibrillante per la mobilitazione dello sciopero generale a tutela della zona industriale, per le nubi che offuscavano la tenuta occupazionale e la mancanza di una politica di sviluppo credibile. Tensioni, queste, oggi riproposte dalle incertezze di un’attesa annunciata ma indefinita riconversione: proprio per il giorno 13 dicembre il Governo nazionale ha convocato un tavolo operativo per discutere sul futuro di oltre mille dipendenti e di un intero comparto strategico, quello chimico, ricco di luci e ombre.
Inoltre, già nell’anno del secondo rientro di Lucia – il 2014 – le pagine del nostro giornale ospitavano copiosi articoli di riflessione sulla crisi ucraina e l’urgenza di pace in Terra Santa: Francesco, al suo primo anno di pontificato, continuava a predicare la necessità di una Chiesa con pastori capaci di sentire l’odore del proprio gregge, sviluppando il suo magistero e conducendo la Chiesa verso il Sinodo, oggi nella “fase sapienziale” che avrà compimento del 2025.
L’attesa per un nuovo ospedale di adeguato livello sanitario, con le continue promesse a riguardo, è una costante nel tempo.
Le cronache di questi giorni ci consegnano una Siracusa capace di ospitare il G7-Agricoltura e tuttavia ancora impelagata nelle polemiche sui rimborsi fiscali del Sisma di Santa Lucia, datato appunto 13 dicembre 1990, sette lustri fa!
In questo 2024, inoltre, ricorre il 30° anniversario della eccezionale visita di Giovanni Paolo II per la dedicazione del Santuario della Madonna delle Lacrime, durante la quale, subito dopo le stragi di Capaci, di via D’Amelio e l’omicidio di don Pino Puglisi, si rivolse così alle migliaia di persone accorse ad ascoltarlo sotto la pioggia di Balza Akradina: “Alzatevi e levate il capo!”. La scorsa settimana, Papa Francesco, ricevendo in udienza la comunità dello Studio Teologico San Paolo di Catania, ha sentito opportuno continuare a sottolineare che le bellezze naturali e artistiche dell’isola mediterranea sono “purtroppo minacciate dalla speculazione mafiosa e dalla corruzione”, piaghe che “frenano lo sviluppo e impoveriscono le risorse, condannando soprattutto le aree interne all’emigrazione dei giovani”. Come non ascoltare in sottofondo i boati delle “spaccate” nei centri urbani e l’assordante silenzio con cui si spacciano gli stupefacenti 4.0?
Il barometro della Caritas, così come i tanti centri di solidarietà promossi dall’arcidiocesi, paventano banchi di nubi all’orizzonte: non sono in tanti ad aver avuto fortuna dopo il martellante slogan dei tempi del Covid-19: “Andrà tutto bene”.
È doveroso quindi interrogarsi costruttivamente, ciascuno per le proprie responsabilità, sullo stato della città Siracusa che riabbraccia la sua illustre concittadina e, soprattutto, chiedersi: dove si può trovare la sua luce?
Per la nostra parte, dunque, abbiamo pensato di proporre nella prima pagina di questo numero un originale mosaico dell’immaginetta con cui Santa Lucia è conosciuta in tutto il pianeta, composto da migliaia di tessere riproducenti centinaia di fotografie aventi come tema Siracusa e il suo territorio.
Si tratta di un’elaborazione che si basa sulla capacità del cervello umano di ricostruire l’immagine generale anche se i singoli pezzi del mosaico sono piccole fotografie, ognuna con una sua caratteristica scena ripresa. Più sono i fotografi/le persone che concorrono a fornire scatti/contributi, maggiore luce avrà il volto di Lucia/più viva sarà Siracusa.
Una metafora che vuole esprimere la consapevolezza che solo insieme potremo ritrovare i sentieri di pace e di sviluppo sociale che fino a poco tempo fa davamo per scontati e adesso sono gravemente compromessi.
“Ma non dimentichiamo che la Sicilia – ha detto incoraggiante ancora Papa Francesco agli studenti dell’Istituto San Paolo – è la patria delle sante martiri Agata e Lucia, che sono state “seme” di fede robusta, capace di rinnovarsi e di generare sempre nuovi testimoni, come, ad esempio, nel nostro tempo, i Beati Giuseppe Puglisi e Rosario Livatino”.
A noi, quindi, la responsabilità di non vanificare la realtà di così vicine testimonianze, “alzare il capo” e raccoglierne i frutti: ogni fotografo sa che è la buona luce a rendere belle le foto che nessuna intelligenza artificiale può generare.
(*) -Cammino, edizione speciale in versione tipografica del 13 12 2024